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Guerrieri nello spirito

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L’istinto della lotta e inscritto profondamente nella natura umana, ma ci si sbaglia se si identifica questo “bisogno” con la violenza. Esso è più che altro la volontà di opporsi alle avversità per superarle. In questo senso il suo esserci è qualcosa di innegabilmente positivo, anzi, sarebbe meglio dire: indispensabile.

Da piccolo spesso fantasticavo d’essere un guerriero, una cosa perfettamente naturale per un bambino. L’idea di potermi opporre a terribili e disumani nemici mi entusiasmava, passavo interi pomeriggi a fantasticare! Lo stesso Francesco d’Assisi ha desiderato ardentemente d’essere un cavaliere, prima di diventarlo in un senso tutto diverso da quello che si aspettava. Lo stesso Signore gli parlò in sogno, utilizzando riferimenti innegabilmente bellici, attraverso un sogno: “La notte successiva mentre, mentre dormiva la bontà di Dio gli fece vedere un palazzo grande e bello, pieno di armi contrassegnate dalla croce di Cristo… Egli domando di chi fossero quelle armi e una voce dal cielo gli assicuro che erano tutte sue e dei suopi cavalieri” (cfr. Fonti Francescane, 1031)

D'altronde il linguaggio biblico usa spesso dei contrasti forti per esprimere i suoi contenuti.

La Sacra Scrittura abbonda di similitudini che si rifanno all’immagine del guerriero e del lottatore. Un esempio classico è senz’altro il capitolo 6 della lettera agli Efesini  il quale riesce ad utilizzare al meglio la potenza di questa allegoria. La fede, la speranza e la Carità sono presentate come l’armamentario di cui l’eroe deve armarsi prima di intraprendere la battaglia, la parola di Dio come la spada da brandire.

Proprio come nella guerra bisogna diventare abili strateghi, studiare e conoscere l’avversario, a volte arrischiarsi nell’avanscoperta  ma soprattutto non farsi sorprendere mai dal nemico… che non ha pietà.

Il nemico è l’errore, l’ignoranza, la debolezza di fronte alle passioni:   il materiale, la colla e la forza delle strutture d’ingiustizia e morte. L’unica arma è la verità, la luce accolta che trasforma e irrobustisce la nostra vita spirituale e ci rende forti guerrieri dello spirito.

La  strategia, l’arma, il fine che deve avere il guerriero spirituale è la Carità, che non si macchia di sangue o ingiustizia e non brama alcun regno che non  sia quello di Dio.
 
 
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