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Ricostruzione del muraglione di Palazzo d'Avalos, lavori in dirittura d'arrivo

L'opera, a cura della Regione Abruzzo, necessaria dopo il cedimento all'altezza dei Giardini Napoletani

redazione
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Procede a passo spedito l'opera di ricostruzione del muraglione di sostegno dei Giardini napoletani di Palazzo d'Avalos, venuto giù a fine gennaio a seguito di infiltrazioni.

Il rifacimento, avviato in estate e a cura dell'impresa Di Prospero di Pescara, aggiudicataria dell'appalto pubblico bandito dalla Regione Abruzzo (e nello specifico del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali), sta giungendo alle sua battute conclusive, attraverso la realizzazione di un nuovo muro di sostegno ricoperto in parte anche dagli stessi mattoncini precedenti recuperati tra le rovine che si erano 'depositate', a seguito del crollo datato 24 gennaio sulla strada Porta Palazzo e riutilizzati dopo la loro catalogazione.

Un intervento che, alla fine, permetterà di mettere in sicurezza non soltanto la parte della balconata dei Giardini interessata dal crollo ma anche, in generale, l'intero spigolo sud-est della storica residenza marchesale al centro di Vasto, cuore e gioiello del patrimonio architettonico ed artistico cittadino.

Per diverse settimane, a seguito del crollo e per non compromettere ulteriormente il punto in questione dalle precipitazioni, fu steso un telo di colore blu all'altezza del muraglione crollato. E ci furono anche delle polemiche per via dell'iniziale percorso amministrativo per l'assegnazione dell'opera pubblica che aveva fatto registrare un intoppo a causa di un errore nello sviluppo delle normali procedure per la concretizzazione dell'appalto.

Un intervento che ha visto un investimento, da parte della Regione Abruzzo, di una somma di complessivi 425.000 euro.

Le operazioni condotte in questi mesi hanno previsto la messa in sicurezza del costone franato, con la rimozione del materiale detritico (peraltro oggetto anche di alcuni furti), la preparazione del piano di posa delle fondazioni del nuovo muro e l'effettiva realizzazione in cemento armato, da rivestire con lo stesso materiale in pietrame e mattoni recuperato dal crollo, così come prescritto dalla Sovrintendenza per i Beni Storici e Architettonici regionale nelle indicazioni formulate alla direzione dei lavori.

Foto in home di Nicola D'Adamo (NoiVastesi), foto in galleria di Pierfrancesco Nardizzi

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