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Uno sfregio sul viso della città

Le immagini dell'abbandono dell'Asilo "Carlo Della Penna"

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Ci sono atti che vanno rispettati.

Ci sono persone che vivono una vita virtuosa, la percorrono in un crescendo di stenti, fino a quando la fortuna, l’estro e la perseveranza, riservano loro il successo.
Alcuni di questi uomini per rendere grazie di tutto ciò, vuoi per un cuore grande, vuoi perché l’educazione gli ha imposto che ciò che ti viene dato va reso in qualche modo, diventano filantropi.

Uno di questi uomini fu Carlo Della Penna.

Carlo Della Penna nacque a Vasto nel 1896, a 19 anni emigrò per non morir di fame in Argentina, come fecero molti abruzzesi, e lì vi costruì la sua fortuna.
Divenne ricco, importante, ma non dimenticò mai da dove veniva. Costruì ospedali, scuole per i figli degli emigranti, a Vasto donò i terreni dove oggi sorgono i salesiani, affinché si fondasse una scuola professionale (anch’essa non più esistente) e poi costruì un asilo, l’Asilo Carlo Della Penna, era il 1955.

La scuola fu una struttura costruita secondo i canoni architettonici più all’avanguardia, tanto spazio per bambini abituati a vivere in cinque in una stanza di nove metri quadri. Un grande giardino, una mensa, laboratori, nel punto più alto e più bello della città.

Diverse generazioni di vastesi hanno attraversato quei corridoi, hanno goduto del sole che attraversava quelle ampie finestre. Poi  venne trasformato, prima in “università”, poi in direzione didattica, infine dopo il terremoto del 2009, abbandonato, un’ordinanza non supportata da dichiarazioni tecniche ne stabiliva l’instabilità strutturale, secondo quanto afferma Carlo Centorami pronipote del filantropo.

Da quel giorno, la scuola è caduta nel dimenticatoio, di una politica, che superate le campagne elettorali, mette parole e concetti quali cultura, rispetto e futuro nel cassetto. Il Carlo Della Penna, è una ferita profonda sul viso di una città, rispecchia la mancanza di rispetto che si deve a chi ha sudato, lavorato, per donare un bene così importante “ai bambini di Vasto”, e lo ha lasciato morire.

Ci sono luoghi che vanno al di là del loro ruolo di contenitori, diventano simboli, per quanto tra le loro mura è stato per la loro promessa di ciò che sarà.
Il maltrattamento a cui ogni minuto in più, ogni ora in più sottoponiamo l’asilo Carlo Della Penna è un maltrattamento perpetrato a tutta la comunità vastese, che dovrebbe prendere coscienza che ciò che non è più è un qualcosa che è stato loro sottratto, non dalla “burocrazia” ma dall’inerzia di persone che non rispettano la propria città.

Ieri si è chiusa la mostra fotografica che il Comitato Cittadino per l'Asilo "Carlo Della Penna" ha organizzato per rendere evidenti i danni perpetrati alla struttura. Danni che dopo sei anni di incuria potrebbero essere irrecuperabili. Ci chiediamo il perchè, perchè è stato permesso che ciò accadesse?

Montaggio e intervista di Antonia Schiavarelli

Le immagini sono state tratte dalla pagina FB dell'Asilo Carlo Della Penna

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