Si potevano contare amici, curiosi e osservatori speciali; una platea di certo superiore alle 400 persone.
A tanto ammontava il pubblico che ieri ha riempito come un uovo la sala-teatro delle Figlie delle Croce che si è aperta a ospitare eccezionalmente un evento pubblico elettorale.
Se questo è l’indicatore del gradimento a Vasto per Angela Pennetta come candidata a sindaco della città, gli avversari avranno di che preoccuparsi d’ora in avanti.
L’avvocato che non dorme mai, che non ha mai nascosto il suo strabismo a destra, già da tempo aveva fatto capire con l'associazione 'Nuova Alba' di non essere più disposta a stare alla finestra.
Ora ha ufficialmente attraversato il guado tra chi sta a guardare rispetto a chi vuol fare.
Angela Pennetta ci vuol fare, vuol farsi contare e magari contare per fare le pulci a chi sinora ha guidato la locomotiva chiamata Comune di Vasto.
Ha già dato il benservito a Luciano Lapenna e ai suoi anni di "progressiva distruzione della città". Ai giornalisti Anna Bontempo e Natalfrancesco Litterio che la sottopongono a una gragnuola di domande spiega senza fronzoli che “io soffro nel vedere come è stata ridotta la mia città”.
Si prepara alla pugna con l’appoggio delle liste civiche, dice che ne ha già 5 pronte a sostenerla e che il cambiamento può avvenire solo con le liste civiche. E promette agli antagonisti e a chi si frapporrà sul suo cammino: “Me li appetto tutti”.
Considerando la verve e la mole c’è da crederle!
Sono già in tanti che la stanno contattando per contribuire al suo impegno per cambiare Vasto. "Mi preparo a setacciare la città per conoscere i problemi di tutti i quartieri”. E a chi le chiede alleanze e scelte ai ballottaggi taglia corto: “Voglio parlare dei problemi di Vasto e non dei pettegolezzi, non temo nessuno, né a destra né a sinistra, perché io ho scelto i cittadini”.
Cita Massimo Desiati, Antonio Boschetti, Luciano D’Alfonso, Peppino Tagliente, Francesco Menna, ma il più gettonato è il sindaco uscente. Angela Pennetta vuol recuperare la centralità di Vasto nella gestione del territorio e della politica regionale.
"Vasto deve diventare bella e lavorerò per esaltare la bellezza di Vasto che amo e che conosco perché già dalle 4 del mattino sono in strada. Mi bastano poche ore di riposo. Sono abituata a lavorare e lavorerò sodo per il cambiamento”.
Per il programma elettorale – sono stati abbozzati solo alcuni temi – ci sarà tempo. Ieri la sala era solo per lei con applausi a scena aperta per una Pennetta che in mimica facciale e voce che non avrebbe bisogno nemmeno di applicazione non a pari a nessuno. I contenuti ci sono, del resto è sempre facile analizzare il lavoro di chi non fa o non ha fatto, come sostiene lei.
Non gli è stato chiesto come dovrebbero essere i suoi candidati ideali, ma ci sono settimane e mesi per scoprirlo. “Siamo prigionieri di Desiati e Tagliente, io sono la sintesi. Desiati trombato ha fatto votare a Luciano Lapenna”. Un po’ di cronaca politica, per gettare sale sulla piaga. Se son rose fioriranno. Intanto lei lavora per vincere al primo colpo. Ma i numeri dicono ballottaggio. Sarà lei? Con chi? Lo scopriremo solo vivendo, del resto da La...penna a Pennetta non è solo una questione di… articolo.