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Manifestazioni dell'estate 2013 a Vasto, Guardia di Finanza in Comune

Si indaga sulle ipotesi di reato di abuso in atti di ufficio e frode in pubbliche forniture

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Un pacchetto di manifestazioni estive, approvato a distanza di poche ore dalla presentazione ufficiale della proposta progettuale da parte di un privato e con un affidamento diretto, cioè senza gara d’appalto.

Ruota intorno ad una delibera della giunta comunale, con cui venne stanziata la somma di 170mila euro per finanziare una serie di spettacoli musicali, l’indagine avviata dalla Procura di Vasto.

Con lo stesso provvedimento, che risale al 1° luglio 2013, venne stabilito l’erogazione di un acconto pari al 70% della somma preventivata ad inizio delle manifestazioni estive, rinviando il saldo alla chiusura del calendario.

La magistratura, che ha ipotizzato i reati di abuso in atti d’ufficio e frode in pubbliche forniture, ha avviato il procedimento sulla scorta di una circostanziata denuncia presentata un anno fa.

L’inchiesta, trapelata nonostante la fitta cortina di silenzio, conta al momento due indagati di cui non si conoscono i nomi.

Nel mirino degli inquirenti è finita la proposta progettuale presentata da una società specializzata nella organizzazioni di spettacoli ed iniziative, acquisita agli atti del Comune il 1° luglio 2013, cioè lo stesso giorno in cui la giunta guidata dal sindaco Luciano Lapenna, si riunì per deliberarne l’approvazione. L’esecutivo decise di affidare la gestione degli spettacoli ad una agenzia del settore “per la qualità delle prestazioni, per l’alto valore artistico-culturale del pacchetto presentato e in considerazione del costo, che comparato alle spese sostenute nell’estate 2012, fa rilevare un notevole risparmio”.

A quella seduta erano presenti tutti gli assessori (Vincenzo Sputore, Lina Marchesani, Nicola Tiberio, Mario Fiorentino Olivieri, Anna Suriani e Luigi Masciulli) fatta eccezione per Marco Marra, assente.

La decisione di affidare l’organizzazione delle manifestazioni estive all’agenzia vastese venne presa all’unanimità, senza che nessuno sollevasse perplessità sull’iter, le cui “anomalie” sono state invece rimarcate nell’esposto da Stefano Comparelli, promoter di servizi turistici ed eventi.

Nella denuncia che ha fatto scattare l’indagine si avanzano sospetti ed ombre sulla procedura seguita: un affidamento diretto, e non una gara, nonostante l’elevato importo della spesa: 170mila euro (a fronte di un tetto previsto per le forniture pubbliche di 40mila euro).

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Chieti, che sta passando al setaccio delibere e determine dirigenziali, ha convocato nel capoluogo teatino il vice sindaco Sputore, titolare della delega al “Sono in corso delle indagini”, conferma l’assessore, “c’è stata una denuncia, è giusto che si faccia chiarezza”.

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