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A cani e gatti riservate tre spiagge della costa vastese

Scelte Mottagrossa, Lebba e zona Bagnante ma con guinzaglio e museruola

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Al mare con Fido, ma solo nelle aree demaniali individuate dal Comune.

L’accesso alle spiagge di cani e gatti, accompagnati dai proprietari nel rispetto delle norme di sicurezza che prevedono l’uso del guinzaglio o della museruola, è possibile solo in tre punti del litorale vastese: l’arenile ciottoloso di Mottagrossa, nella riserva naturale di Punta Aderci, il tratto a sud della foce del torrente Lebba e la spiaggia libera vicino alla statua della Bagnante, a nord della costa.

In queste tre zone è possibile accedere con l’inseparabile amico a quattro zampe, senza il rischio di ingaggiare inutili discussioni con il vicino d’ombrellone.

Chi sceglierà quei lidi, infatti, saprà, grazie all’installazione di apposita cartellonistica, che tra i bagnanti presenti sul bagnasciuga potrà trovare anche Fido. Lo stabilisce un atto di indirizzo della giunta comunale che ha anche individuato le spiagge dove è assolutamente vietato accedere con gli animali da affezione per salvaguardare la flora e la fauna e soprattutto l’ecosistema dunale ricompreso nelle aree sottoposte a normativa comunitaria: aree Sic (Siti di interesse comunitario), riserva naturale e zone di particolare interesse ambientale.

Le spiagge, che per le loro peculiarità, devono essere off limits per cani e gatti sono il tratto a sud del lungomare Duca degli Abruzzi (area eventi), l’area Sic della Marina, la zona pontile, le scogliere di località Trave e Vignola, le spiagge di Punta Penna, Libertini e Punta Aderci nella omonima riserva naturale.

Grande attenzione anche al fratino, il piccolo uccello diventato simbolo del parco costiero, che nidifica tra le dune e la tipica vegetazione dunale. Anche quest’anno l’ordinanza balneare della Regione detta delle prescrizioni a tutela della specie ornitologica protetta da leggi e direttive comunitarie. «Il fratino nidifica da marzo a luglio in tutte le spiagge abruzzesi, da Martinsicuro a San Salvo», ricorda Claudio Allegrino, coordinatore guardie volontarie Wwf, «le aree oggetto di nidificazione vengono segnalate con gabbiette e delimitazioni, tutti sistemi rimovibili dopo l’uso, previo anche accordo con i gestori balneari, ove necessario. Le amministrazioni comunali devono vigilare affinchè nelle operazioni di livellamento e allestimento delle aree in concessione balneare e delle spiagge libere si presti la massima attenzione e si eviti l’uso di mezzi meccanici», conclude Allegrino.

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