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Alla faccia dei Carabinieri... e della sicurezza a Vasto

Il monumento all'Arma, la grande festa, le Forze dell'Ordine sottopagate. E senza risorse per operare

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Una richiesta perentoria di più uomini e mezzi per i Carabinieri e le Forze dell’Ordine tutte, a Vasto? Una nuova caserma al posto di quella vetusta e non più funzionale di Corso Mazzini? Un investimento sulla sicurezza con una accelerazione dei lavori di realizzazione del sistema di videosorveglianza? Un premio in denaro a quei ragazzi che, per quattro soldi al mese, hanno portato a termine, in città, operazioni che hanno assicurato criminali alla giustizia? Un contributo per potenziare gli strumenti a disposizione dei Carabinieri? No, niente di tutto questo. Lapenna gli ha fatto una piazza con monumento per la quale ha speso circa 100mila euro, cerimonia compresa. Gli ha fatto la festa, nel vero senso della parola. Alla faccia loro, nostra, e della sicurezza.

Eppure la città, la Comunità, gli stessi Carabinieri e come loro le altre Forze dell’Ordine, avrebbero bisogno di ben altro rispetto ad un’opera scultorea. I continui tagli da parte del Governo nazionale alle risorse destinate alla sicurezza ed ai dipendenti del comparto, imporrebbero uno scatto d’orgoglio delle Amministrazioni comunali, quella di Vasto compresa, almeno per difendere ciò che già esiste. Invece, con buona pace del nostro Primo Cittadino, la motovedetta dei Carabinieri è stata dismessa ed il servizio soppresso, il presidio Polfer rischia la chiusura e a giorni alterni anche la sottosezione della Polizia Stradale. In tutto questo, la caserma del 112 è sempre lì, in Corso Mazzini, al piano terra di un palazzo, sparsa in stanze non funzionali ad un Comando Compagnia. Roba da terzo mondo.

E la videosorveglianza? Nemmeno l’ombra delle telecamere che da una parte rappresenterebbero un deterrente, dall’altra un aiuto concreto, alle Forze dell’Ordine stesse, per lo svolgimento delle indagini.

Ma il Sindaco di Vasto preferisce i flash e le telecamere di un giorno, per l’inaugurazione di un monumento all’Arma. Dedicato a chi ha perso la vita per garantire la sicurezza dell’Italia; intitolato a chi è volato in cielo, dopo aver percepito uno stipendio da miseria. Nei secoli fedele.

Dobbiamo dare risorse e strumenti ai nostri angeli custodi, non i monumenti. Dobbiamo proteggere ed amare i ragazzi che, divisa indosso e tricolore al petto, garantiscono la sicurezza di tutta la Comunità, non solo ricordarli quando ormai è troppo tardi.

Ma le inaugurazioni delle sculture commemorative servono a farsi vedere: poco lavoro, soldi degli altri, prima pagina assicurata. E come da tradizione, passata la festa, gabbato lo Santo. I nostri uomini – Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, etc. - continueranno ad essere sottopagati e ad operare tra le mille difficoltà di uno Stato che insiste nel tagliargli risorse. Va bene il monumento, ma se prima ci si è spesi fino all'ultimo per far qualcosa di concreto per la sicurezza. E questo, non è il caso del Sindaco di Vasto.

Viva i Carabinieri, viva le Forze dell’Ordine, abbasso Lapenna.

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