Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Ex asilo ‘Carlo Della Penna’: gli auspici di recupero sono rimasti sulla carta

Dominano degrado ed abbandono nell’edificio donato dal benefattore vastese emigrato in Argentina

redazione
Condividi su:

Abbandono e inazione caratterizzano, da ormai diversi anni, la struttura dell’ex asilo Carlo Della Penna, edificio intitolato alla memoria del benefattore vastese emigrato in Argentina, protagonista di diversi gesti munifici nei confronti della comunità locale. Progettata dall’ing. Luciano Tosone nel 1955, la realizzazione della sede costò all’epoca - ricorda il presidente dell’Assostampa Vastese Giuseppe Catania - circa 50 milioni delle vecchie lire.

L’EX ASILO IERI - Una costruzione architettonica moderna e armoniosa, fornita di comodità igieniche ed assistenziali che allora caratterizzavano gli istituti di categoria, con una capacità ricettiva di 150-200 bambini. In essa saloni arieggiati da finestroni che si affacciano nel tranquillo panorama delle valli che guardano la distesa della Maiella. Un’autentica “oasi di pace e di serenità”, così veniva descritta nel passato, gioia dello spirito e di felicità dei bambini, così come era nelle volontà del donatore. Pregevoli, poi, risultano la parete frontale esterna dell’ex asilo che reca un grande pannello in bronzo opera dello scultore Ennio Manfrini (1954), raffigurante ‘II trionfo del Lavoro’ e, all’interno, gli affreschi del pittore vastese Vincenzo Canci. Nei giardini, inoltre, vi è una fontana progettata ed eseguita - su iniziativa dell’allora presidente dell’asilo, avv. Antonio Fanghella - dal maestro muratore Ernesto Casalango di Monteodorisio, nel 1961, in cemento a graniglia di marmo, a pianta ottagonale su due basi concentriche sovrastanti. Alla base questi versi dettati da Fanghella: “Rallegro i bimbi - ne spengo la sete - sol di Don Carlo non spengo l’amore”. Tutti segni di un passato fulgido e, nei fatti, ormai lontano. Il complesso, preso in carico dall’amministrazione comunale di Vasto, dopo la fine della sua funzione di struttura per l’infanzia, venne destinato a sede scolastica, ad uso della Polizia Municipale e quale ‘casa’ del Diploma Universitario per Traduttori e  Interpreti dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, ma quest’ultima esperienza (indubbiamente una delle più positive per Vasto) durò soltanto 5 anni.

L’EX ASILO OGGI - L’edificio è attualmente in deprecabile abbandono, sottolinea ancora Catania, e – in mancanza di interventi concreti - è destinato ad un inesorabile ed ulteriore degrado.

Progetti di recupero, finora, sono rimasti soltanto nelle ‘buone intenzioni’. Fu pure avviata una petizione, con più di mille firme raccolte, su iniziativa dell’associazione ‘Vasto Libera’ per sollecitare un recupero dell’edificio. E sulla carta è rimasto un ordine del giorno con il quale si impegnavano il sindaco e la giunta comunale “a mettere in atto tutte le proposte utili alla soluzione, non più procrastinabile, del problema ed a discuterle nell’assise civica nel più breve tempo possibile, nell’ambito di un confronto aperto a tutte le forze politiche cittadine”. Veniva citato testualmente nell’odg: ‘Nel più breve tempo possibile’. Peccato che da allora sono già trascorsi 3 anni e nulla è successo…

‘VASTO INGRATA’ – Nel 2006 fu una nipote di don Carlo Della Penna, Evelina Muratore, ad intervenire affinché fosse rispettata la volontà del donatore, ridando concretezza ad un polo per l’infanzia nella sede di via Madonna dell’Asilo. Risale infine al 2011 anche un eclatante atto di protesta, con uno striscione sul quale scritto “Vasto ingrata, perdonaci Carlo Della Penna”, comparso al cospetto dell’edificio.

Condividi su:

Seguici su Facebook