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Risanamento sanitario e strutture a rischio: l'allarme alla Fondazione Mileno

Lettera dei rappresentanti della Uil-Flp

redazione
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Sanità sul territorio abruzzese e risvolti preoccupanti, da parte della segreteria aziendale della Uil-Flp della Fondazione Mileno di Vasto Marina alla luce del tavolo di monitoraggio riunitosi la settimana scorsa a Roma, con la partecipazione del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci.

E' stato confermato il percorso di risanamento che dovrebbe portare entro breve tempo all’uscita dal commissariamento, ma è stata ribadita la “condizione necessaria” per il raggiungimento dell’obiettivo, attraverso l’adozione dei provvedimenti commissariali relativi all’introduzione di quote di compartecipazione per le residenze sanitarie e le strutture riabilitative.

Tale percorso è considerato pericoloso dal sindacato: “Sembra che, a detta dell’assessore di turno, per porre fine al commissariamento e ripianare i conti che non tornano, perché, in ossequio alla verità, ci sono troppi sprechi nel sistema sanitario di cui nessuno parla, occorrano misure urgenti quali la compartecipazione alla spesa, e che tutto ciò possa, ipocritamente, diventare il pretesto rimedio di ogni male. Ognuno di noi, parte attiva alla vita politica e sociale, avrà avuto modo di constatare e rendersi conto, mai come in questi ultimi anni, che i politici, o i tecno-burocrati, vanno sempre ad attingere alle categorie più deboli e bisognose, sostanzialmente, anche loro mordono sempre e solo a chi ha i pantaloni stracciati”.

Oltre a ciò “si evidenzia, in modo incontrovertibile, quante conseguenze comporterà il passaggio di questa ‘sciagurata’ delibera; forse non alla chiusura totale, ma a un ridimensionamento notevole dei livelli occupazionali sia nelle nostre strutture, come Fondazione P. A. Mileno – Vasto Marina, sia in altre dislocate nell’intero Abruzzo, e che, come già denunciato, costringerà tanti malati bisognosi a rinunciare alle cure necessarie che li fanno vivere in maniera dignitosa. Tante famiglie che non potranno sostenere la spesa, saranno costrette a ritirare i propri cari; ma, oltre a ciò, data la gravità della patologia, avranno difficoltà ad assisterli in maniera adeguata, e, sicuramente, verrebbero parcheggiati nelle proprie abitazioni in totale isolamento e molto probabilmente verrebbero avviati ad una lenta e dolorosa eutanasia”.

Da qui la delusione dei rappresentanti sindacali: “Sinceramente ci si augurava molta più sensibilità e attenzione da questo governo regionale alle problematiche dei più deboli, tuttavia valutando le scelte che si accingono a compiere, un legittimo sospetto ci sovviene”, anche considerato il fatto che “tutto ciò va a sommarsi al taglio di molti posti letto, ancora in attesa di essere riconvertiti in setting assistenziali, proprio per la necessità di soddisfare i bisogni dei pazienti nei diversi livelli di cura e come soluzione per arginare un problema irrisolto, le unità di valutazione medica, adottando criteri non uniformi su tutto il territorio, concedono le proroghe in modo ragionieristico, come se si guarisse da alcune patologie per legge, ma tutto questo, naturalmente, in oltraggio ad un bene costituzionalmente protetto”.

Con una lettera, a firma dei rappresentanti del sindacato Domenico Fecondo e Camillo Di Felice, inviata direttamente all’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, ai vertici della Fondazione ed ai sindaci del territorio del Vastese, la Uil Fpl chiede “di adottare provvedimenti opportuni sulla vicenda, allo scopo di anticipare ed evitare imprevedibili conseguenze, sia per gli utenti sia per i livelli occupazionali”.

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