Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Nuovo governo regionale, Smargiassi d'anticipo: 'Il Vastese sempre ai margini'

Il consigliere del Movimento 5 Stelle: 'Dopo l'egemonia teramana ora quella pescarese'

a cura della redazione
Condividi su:

Il territorio del Vastese ai margini nella futura azione del nuovo governo regionale targato Luciano D'Alfonso? Per Pietro Smargiassi, consigliere vastese del Movimento 5 Stelle pronto al debutto all'Emiciclo (lunedì 30 giugno è in programma la prima riunione della rinnovata assemblea abruzzese) è così.

Parla in anticipo Smargiassi e prevede cinque anni di sofferenza per la nostra area.

Presente domenica a Vasto, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo centro polivalente socio-culturale intitolato alla memoria di Enrico Berlinguer ed ubicato all'interno dell'ex Istituto d'Arte di via Roma, il presidente D'Alfonso, nella sala gremita, ha annunciato: "Vasto e il Vastese saranno al centro del rilancio di questa regione, questo territorio avrà il giusto peso nella politica di questo governo".

La dichiarazione, però, è accolta con non pochi dubbi proprio dall'esponente del M5S: "Ci chiediamo - dice Smargiassi - come ciò sarà possibile senza coinvolgere in alcun modo la rappresentanza politica, nell'emiciclo aquilano, che questa città e questo territorio hanno espresso? È chiaro, l'avevamo detto in conferenza stampa a Pescara la settimana scorsa, ciò che va a delinearsi è un quadro desolante per Vasto e il suo entroterra. I nomi che si sussurrano non sono i nostri. Oggi, come 5 anni fa, nonostante un buon risultato elettorale (due consiglieri, uno per la maggioranza e uno per la minoranza) questo territorio non avrà alcuna rappresentanza nei ruoli chiave del governo regionale. Dopo la giunta 'monocolore' siamo pronti a vedere assegnate le vicepresidenze e, scommettiamo, la vigilanza agli amici del 'monopartito'. Come nel governo Chiodi di centrodestra anche in quello di centrosinistra di D'Alfonso - aggiunge - le logiche di spartizione sono le stesse. Seguono le stesse linee guida. Nessuna differenza.  Prepariamoci a vivere un altro lungo periodo di egemonia territoriale. Dopo il teramano assisteremo a cinque anni di egemonia pescarese a dispetto delle altre tre province? Si tratta solo dello spostamento del baricentro regionale? Da spettatori non possiamo che ringraziare chi ha creduto che fosse sufficiente spostare il potere da destra a sinistra per cambiare le cose. Ma per cambiare si doveva scegliere tra due offerte politiche diverse tra loro".

Ulteriori sottolineature: "Questo centrosinistra somiglia troppo al precedente centrodestra. Noi non vediamo alcuna differenza nel governo nazionale e non la intravediamo in quella regionale. Speriamo solo di non dover aspettare altri cinque anni per vedere concretizzata la speranza di un cambiamento. Ci troviamo come 5 anni fa - conclude Pietro Smargiassi - un ex sindaco che probabilmente non riuscirà a vedere oltre i confini della propria provincia, pronto solo a fare gli interessi del 'proprio' elettorato locale".

Condividi su:

Seguici su Facebook