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Ottava Giunta Lapenna identica alla settimana, manifesti ironici sui muri di Vasto

L'iniziativa di Giovani in Movimento

a cura della redazione
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L’ottava Giunta in otto anni di Amministrazione di centrosinistra, appena arrivata, non cambierà lo stato delle cose in città. Non lo hanno fatto le sette Giunte di Lapenna messe in piedi finora, figurarsi l’ennesima, che tra l’altro è identica alla settima. E se invocare le dimissioni del primo cittadino e chiedere il ritorno al voto può sembrare una prassi o una mera operazione di opportunità politica, in questo caso non lo è. Perché Vasto non è che non può attendere un’altra nuova Giunta, la nona, che probabilmente verrà varata dopo l’estate… non può aspettare ancora altri due anni per poter forse rivedere la luce!”

Afferma questo Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani In Movimento, il sodalizio dei giovani del centrodestra vastese.

“Sembra retorica politica perché lo si ripete da anni – ha proseguito di Michele Marisi - ma è come vedere un film per otto volte: il giudizio rimane lo stesso, se lo hai guardato attentamente dalla prima. E i cittadini di Vasto questa Amministrazione l’hanno osservata bene sin dal giugno del 2006: perché si aspettavano che il peggio fosse passato e che il meglio dovesse venire tutto d’un colpo. E invece forse forse il meglio era quello che chiamavamo il peggio. Dal giorno della vittoria della compagine di centrosinistra ad oggi – prosegue - per la nostra città è stata una discesa continua, senza risalite. E nel percorso dritto verso il baratro, qualche volta Lapenna ha svoltato a sinistra, nelle curve rosse di vergogna. Mera gestione del potere, nel senso più grigio della parola. E spesso fine a se stessa. È stato, è e sarà questo l’operato del centrosinistra vastese. Non un progetto per la città, non una visione d’insieme, non un rilancio strategico di questo territorio. E nemmeno l’ordinaria manutenzione e la difesa del Vastese inteso come area geografica, depauperato da chi ha interesse a indebolirlo. Solo l’attenzione maniacale ai numeri in Consiglio comunale, agli equilibri partitici, ai riposizionamenti personali. Roba da prima repubblica, insomma. Per il resto, tabula rasa. Come la città, ridotta ed appiattita così da chi aveva promesso di cambiarla. Chi non era malizioso, aveva pensato in meglio. Ed invece, questa volta, a pensar male ci si è azzeccato".

La conclusione: "Occorre mettersi a lavoro, nessuno escluso, per costruire giorni migliori. L’ottava nana è arrivata, ma è la stessa pellicola riciclata. Carichiamo le batterie, pronte da mettere nel telecomando: tra poco, dobbiamo cambiare canale”.

Stamani il sodalizio ha fatto affiggere manifesti in città, con su scritto “Ancora lo stesso film sulla tv del Comune. Cambiamo canale!

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