Come disposto nell'udienza di qualche settimana fa in Tribunale a Vasto, si è tenuto un nuovo sopralluogo nell'abitazione di via Anghella a Vasto dove nel novembre del 2012 furono ritrovati i corpi senza vita, più volte colpiti a coltellate, dei coniugi Emidio Del Vecchio e Adele Tumini, 78 e 72 anni di età.

Il processo, che si sta sviluppando davanti al giudice Anna Rosa Capuozzo, vede imputato per il duplice omicidio Marco Del Vecchio, il figlio 38enne delle vittime.

In via Anghella sono tornati i Carabinieri della Compagnia di Vasto, i militari del Roni (Reparto Operativo Nucleo Informativo) di Chieti, la stessa giudice Capuozzo, il pubblico ministero Enrica Medori, l'avvocato difensore dell'accusato, Raffaele Giacomucci, ed il legale di parte civile, l’avvocato Gianni Menna, presente unitamente a Susanna Mazzucchelli, collaboratrice della criminologa Roberta Bruzzone, perito di parte civile. Accompagnato in casa anche Marco Del Vecchio, giunto scortato dalla Polizia Penitenziaria dal carcere di Torre Sinello.

Nel corso del sopralluogo l'attenzione è stata in particolare concentrata sul confronto delle chiavi sequestrate a Marco Del Vecchio il giorno del suo arresto, qualche ora dopo la scoperta dei due cadaveri, con le porte di casa. E, come peraltro già risultato in un primo sopralluogo, non ci sarebbe quella che ha chiuso la camera da letto dove sono stati ritrovati i cadaveri. Secondo l'avvocato Giacomucci elementi nuovi non vi sarebbero e bisognerà valutare l'esito degli ulteriori approfondimenti da parte dei Ris.

Per la parte civile i passaggi odierni sono utili nello sviluppo della fase processuale onde arrivare ad una chiara pronuncia da parte del giudice.

FOTO di ERCOLE MICHELE D'ERCOLE