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Scuola Civica Musicale e Teatro Rossetti, le 10 domande di D'Alessandro a Lapenna

Il ruolo del direttore Bellafronte al centro dell'attenzione

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Dopo il clamore suscitato dal mio comunicato sui costi della Scuola Civica e sul ruolo del direttore Bellafronte, ritengo opportuno rivolgere 10 domande al Sindaco di Vasto. Io non sono "Repubblica" e lui non è Berlusconi. Spero che risponda al più presto.

Davide D'Alessandro, consigliere comunale indipedente, presenta così il 'questionario' rivolto all'attenzione del primo cittadino di Vasto.

Qui di seguito il documento.

Era a conoscenza della fattura di 25 mila euro che il direttore Raffaele Bellafronte rilascia annualmente al Comune di Vasto per il noleggio di non meglio precisati strumenti e attrezzature, sommando la cifra ai 26.000 mila euro percepiti per la Scuola Civica Musicale e ai 21 mila euro per il Teatro Rossetti?

Ritiene legale che il direttore noleggi qualcosa al Teatro che dirige?

Sa che cosa noleggia e ritiene legale che il noleggio sia sempre stato effettuato senza bando?

Che cosa risponde a Ivo Menna quando scrive che c’è “un verminaio affaristico dove gli interessi di consorterie individuali e di gruppi prevalgono sul bene pubblico e sugli interessi materiali, culturali e morali dei cittadini”?

Perché non va in Procura, come in altre occasioni, ad autodenunciarsi?

Come pensa di tagliare gli sprechi, se consente a un esterno di intascare oltre 70 mila euro l’anno, sommando incarichi, compensi e contributi previdenziali?

Perché, in spregio alla Legge sulla Trasparenza, i bilanci della Scuola Civica Musicale, del Teatro Rossetti e del Centro Studi Rossettiani non figurano sul sito del Comune di Vasto?

Le sei vecchie tastiere digitali “Roland”, presenti nell’Aula Multimediale della SCM, sono state donate o vendute dal direttore alla Scuola? Oppure sono state donate dalla Fondazione Cassa di Risparmio, che le ha acquistate dal direttore?

Il direttore ha presentato ogni anno, dal 2007, come prevede la Legge, l’autorizzazione del Conservatorio di Campobasso, dov’è docente?

Perché non chiede le dimissioni del direttore?

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