Partecipazione e ampia condivisione: sono questi i presupposti fondamentali indicati dal manager della Asl Lanciano-Vasto, Michele Caporossi per costruire quel cambiamento tanto atteso nel campo della sanità. Proprio per questo ha avviato una serie di incontri con i medici e gli operatori degli ospedali, iniziata con Atessa, nei giorni scorsi, e proseguita ora con quelli di Lanciano, prima degli appuntamenti in calendario per la prossima settimana a Vasto, Gissi e Casoli. Progettualità, orgoglio, voglia di fare squadra: queste le richieste fatte dal direttore generale nel corso dell'incontro che si è svolto a Lanciano presso l'aula del Centro Diabetologico, durante il quale ha espresso la volonta' dell'Azienda di investire, anche in termini di valorizzazione delle professionalità esistenti, in progetti di crescita dell'offerta assistenziale, che sarà realizzata superando le logiche di campanile a vantaggio di un modello ispirato alla massima integrazione tra i diversi ospedali e poi con il territorio. Rete oncologica, attività chirurgica e traumatologica, governo del farmaco: queste le priorità indicate da Caporossi, che ha messo già al lavoro una task force di tecnici impegnata nello studio dei progetti già finanziati e mai realizzati, e nel recupero di risorse impegnate in modo improprio, che vanno perciò liberate e dirottate verso altri settori. Un'attenzione particolare è stata posta alle attività della radiologia, che dovrebbero essere potenziate con l'acquisto di una Tac multistrato, una Risonanza Magnetica e l'introduzione del 'Ris Pacs', un sistema di information tecnology indirizzato all'uso clinico ma anche amministrativo; l'azienda, dunque, sta valutando l'acquisto di una dotazione strumentale d'avanguardia, che insieme al cablaggio delle reti consentira' una gestione totalmente diversa delle immagini diagnostiche e delle cartelle cliniche. ''Da parte nostra vogliamo investire in segmenti 'core' dell'azienda, dove c'è maggiore necessita' di crescita - ha sottolineato il manager - ma si tratta di un progetto che va inquadrato in una logica dipartimentale, che rappresenta la nuova frontiera della dignità professionale dei medici e degli operatori della sanità in generale. Per realizzarlo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, e della disponibilità concreta a risolvere i problemi in una logica di sistema, che permetta di offrire agli utenti una risposta più omogenea ed efficace''.