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Riconversione Golden Lady: l'avventura della Silda finisce con sigilli e fallimento

La sentenza n. 1/2014 del Tribunale di Vasto accoglie l'istanza degli ex lavoratori

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È scritto nero su bianco sulla sentenza n. 1/2014 del Tribunale di Vasto: l'avventura della Silda, una delle due imprese incaricatesi della riconversione Golden Lady a Gissi, è ufficialmente terminata con il fallimento.

L'istanza era stata presentata questa estate dai lavoratori (supportati dagli avvocati Carmine Di Risio, Michele Sonnini e Agostino Chieffo) protagonisti di mesi di tensione altissima preceduti da lavoro senza retribuzione.

Ad accogliere la domanda è stato il collegio composto dai magistrati Elio Bongrazio, Stefania Izzi e Anna Rosa Capuozzo.

La notizia era già circolata sabato scorso. Nella stessa mattina, infatti, l'ufficiale giudiziario e la curatrice fallimentare Luciana Cunicella si sono recati nello stabilimento per apporre i sigilli e procedere a una prima ricognizione dei beni.

La Silda Spa che aveva firmato l'accordo del maggio 2012 per assumere 250 ex dipendenti della Golden Lady di Gissi avrebbe dovuto produrre scarpe di media e alta fascia per il gruppo Del Gatto, storico calzaturificio di Porto Sant'Elpidio.

I buoni propositi iniziarono a prendere un’altra piega quando alla fine dello stesso anno l’allora ministro del Lavoro, Elsa Fornero, tagliò i fondi destinati alla formazione on the job. Cominciò così un calvario durato mesi durante i quali i lavoratori non percepirono né lo stipendio né i contributi previdenziali. A luglio scattarono i presidi per evitare che il titolare, Daniele Di Battista (ma che sul sito aziendale figura come 'Daniele Del Gatto'), portasse via il materiale dai capannoni ex Golden Lady; 24 ore su 24 i lavoratori insieme a famigliari e colleghi dell'altro tentativo di riconversione andato a male (la New Trade) cercarono di difendere ciò che si trovava all'interno dello stabilimento come credito per il lavoro svolto gratuitamente.

Quei giorni di tensione sfociarono poi nell'istanza di fallimento al Tribunale di Vasto. A settembre la Silda depositò la domanda di concordato per evitare il fallimento, ma - nonostante la proroga concessa - non ha mai presentato un nuovo piano industriale.

Gli ex dipendenti ora tirano un timido respiro di sollievo per un capitolo chiuso visto come un timido passo per ricominciare. «Abbiamo lottato non per far chiudere un’azienda – commenta una delle storiche dipendenti dell’ex Golden – ma per la nostra dignità di lavoratori e lavoratrici e soprattutto essere umani». Aggiunge un altro protagonista dei presidi estivi: «È stata ripagata la fiducia nella giustizia da parte di lavoratrici e lavoratori, madri e padri di famiglia che nulla volevano se non un posto di lavoro dignitoso».

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