Per le nuove povertà il 2013 è stato "l’anno peggiore di tutta l’ultima decade".
Lo dicono i responsabili della Caritas diocesana di Chieti-Vasto nel bilancio di un anno ormai da qualche settimana concluso pure questo caratterizzato, come i recenti, da una crisi durissima.
Un anno, per numerose persone e famiglie del territorio, che è stato segnato da condizioni difficili e massimi storici nelle statistiche di chi, non soltanto straniero ma anche e soprattutto italiano, si rivolge alla Caritas per un sostegno concreto.
Il lavoro che è sempre più a rischio è la fonte di maggiore preoccupazione, evidentemente. E se fino a pochi anni fa le strutture della Caritas riuscivano comunque a fornire un supporto valido, indirizzando i richiedenti verso lavori stagionali, nell’edilizia o come collaboratori domestici, oggi le opportunità si sono drasticamente ridotte. E i patemi sono in costante aumento anche per coloro che, prima donatori, adesso si trovano dall’altra parte della barricata,. con un’attività commerciale che fallisce, con i figli all’università , con il lavoro che manca, con un mutuo che strozza il futuro e le richiesta multiparte di pagamenti che incombeno.
Incrementi costanti, nelle strutture di Chieti e Vasto, per il numero di assistiti e di chi bussa alla porta alla ricerca di aiuto.