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Soppressione del Tribunale, Amato: 'Nodo è nella governance regionale'

Il parlamentare del Vastese sul rischio cancellazione della locale sede giudiziaria

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Dal parlamentare vastese Maria Amato (Partito Democratico) riceviamo e pubblichiamo.

“Non ero presente ieri alla manifestazione in difesa del Tribunale di Vasto perché ero dove dovevo essere, alla Camera in Commissione XII dove ieri era in discussione un dl legge sulla ricerca per cui sono relatore. L'ho detto, sottolineando il fatto che ho a cuore la vicenda della riorganizzazione dei Tribunali come ho a cuore quella della rete ospedaliera e della emergenza-urgenza, senza la differenza di interesse che forse ci si aspetta o si da per scontata vista la mia formazione.

Ho già più volte avuto modo di dire che il nodo è nella visione e nella governance regionale rispetto ad un sud e un nord dell'Abruzzo che si ripercuote amplificata nella provincia di Chieti, l'ho detto con franchezza sempre anche quando non è conveniente.

Ero presente all'incontro fatto a Fossacesia che avrebbe dovuto segnare l'inizio di un percorso condiviso nel percorso di riorganizzazione dell'area provinciale di Chieti.
In quell'occasione, oltre gli altri, era presente il sottosegretario Legnini, che voglio ricordare è quello che ha spinto ed ottenuto la deroga per la chiusura dei tribunali abruzzesi, con un emendamento al decreto mille proroghe del 2012, per estensione degli effetti della emergenza del terremoto de L'Aquila. A Fossacesia io ho espresso la mia convinzione che l'ottica della riorganizzazione dovesse allargare l'orizzonte territoriale anche all'area metropolitana, elemento nodale, penalizzante per noi,  di una geografia regionale superata e caldeggiato una rivalutazione integrata e sinergica tra le necessità del territorio frentano e di quello vastese.

Il sottosegretario aveva invitato tutti ad evitare di mettere la questione Vasto-Lanciano nel calderone nazionale avendo un anno di respiro in più da poter usare, e io ero della stessa opinione, per costruire una proposta alternativa alla riorganizzazione ministeriale che si fonda non sul campanile, non su una sorta di complesso di abbandono ma sulla urgenza di rivedere le scelte per la ripartizione delle risorse non solo semplicisticamente per capoluoghi di provincia. Ho condiviso e votato un ordine del giorno presentato dal Pd che ha avuto parere contrario del governo ma votato all'unanimità dal Partito Democratico, un atto di indirizzo al governo per la revisione del processo di riorganizzazione dei tribunali nel rispetto di principi di geografia, la logistica e la incidenza in criminalità.

La composizione del tavolo della manifestazione di ieri comprendeva i consiglieri regionali, in gran parte della maggioranza del presidente Chiodi che in sanità come negli altri settori non mi pare abbia fatto scelte finalizzate a colmare le grandi differenze di velocità e sviluppo tra l'area teramana del nord e quella chietina del sud

L'esito non favorevole sulla proposta di referendum ripropone la necessità di rivalutazione di un percorso che non può limitarsi ad azioni di protesta che forse consentirebbero di dire "io c'ero" ma senza grosse aspettative di risultato. Detto questo, ribadisco la mia attenzione e la disponibilità ad azioni che salvaguardino la equità nella distribuzione di risorse tra i territori”.

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