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''POLIS'', D'ALESSANDRO RITIRA LE SUE DIMISSIONI DA COORDINATORE

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Da Davide D'Alessandro, uno dei fondatori del laboratorio politico-culturale ''Polis'', riceviamo e pubblichiamo: ''Appena mi è giunta la notizia delle dimissioni da presidente di Polis da parte dell'amico Nicolangelo D'Adamo, ho ritirato prontamente le mie perchè Polis non può morire. Spero di ricreare al più presto le condizioni perchè il Laboratorio possa tornare ad operare a pieno titolo per un cambiamento radicale delle forme e dei contenuti della politica nel nostro comprensorio. Sono rientrato a tarda notte da Casalbordino dove, caro Nicolangelo, ciò che tu definisci domestico, sta per diventare Laboratorio del Laboratorio, sta per dare prova storica del significato, da te tanto agognato, di partecipazione popolare attraverso le primarie. Quelle primarie negate dalle chiese politiche che non hanno più nulla da dire e da dare ai cittadini. Ma noi siamo pronti, senza alcuna forma di populismo, a ridare ai cittadini ciò che è loro e che da nessuno dev'essere concesso: la libertà di espressione, la libertà di scelta! Mi aspettavo le tue dimissioni ma da consigliere comunale ds, non da presidente di Polis. Con questa scelta decidi di accompagnare allo scioglimento il tuo caro partito, quel partito che da anni e anni continua a ritenerti una risorsa, una grande risorsa non spendibile neanche per fare l'assessore alla cultura all'interno di un'Amministrazione dove non vi sono certo giganti. Leggo che non condividi la linea editoriale del sito informatico e del relativo settimanale. ''Polis, come Laboratorio, - hai dichiarato -, era nato per accompagnare la costruzione del Partito Democratico, quindi con una chiara matrice politica, se non ci sono più queste garanzie il Laboratorio diventa uno strumento.... domestico e quindi non mi interessa''. www.lapolis.it viaggia ormai, dopo appena un mese, verso i 500 contatti al giorno e il settimanale è uno splendido esempio di libertà, di autonomia, quella tanto cara autonomia che predichi ma che non riesci a concederti. Pensavo che tu fossi custode geloso dell'identità. Oggi ho capito che sei custode geloso dell'appartenenza. L'appartenenza, caro Nicolangelo, è finita. Democrazia, ha detto Cacciari, è liberare, liberare, liberare! Il tuo gesto mi impone di ritirare il mio, che aveva un sapore diverso, una valenza diversa. Di rottura, direbbero i francesi, nei confronti di un sistema marcio, putrefatto. Ma tu non vuoi rompere. Vuoi accompagnarlo, quel sistema, fino all'ultimo respiro con un degno funerale che inghiottirà anche te. Il mio era un passo indietro per farne due avanti. Il tuo è un passo indietro verso un passato che, evidentemente, non riesce a passare neanche per te. Ti saluto con affetto, ma Polis non muore! Polis è pronto per una nuova vita. Senza firmare, sia chiaro, cambiali in bianco a nessuno. Nemmeno al Partito Democratico. Perchè non lo vogliamo a tutti i costi. Siamo esigenti verso l'appuntamento con la Storia. Dobbiamo esserlo. Se sarà un certo Partito Democratico ci saremo. Se sarà la fusione tra piccoli e grandi ras che non hanno più ragione di esistere, volgeremo lo sguardo altrove. C'è tanta gente in giro che guarda alla politica con spirito nuovo''.
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