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La protesta dei lavoratori del Consorzio di Bonifica: «A rischio l'agricoltura del Vastese»

Questa mattina assemblea per fare il punto della situazione

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Non hanno intenzione di arretrare i lavoratori del Consorzio di Bonifica. Questa mattina si sono ritrovati davanti alla sede di Sant'Antonio Abate per fare il punto. «Nulla è cambiato - ammettono - e non c'è nessuno spiraglio». 

SITUAZIONE INSOPPORTABILE - Dall'aprile scorso i circa 50 lavoratori (contando anche quelli 'stagionali') non percepiscono lo stipendio. Già nel mese di luglio era tutto pronto per la protesta, ma l'agitazione è rientrata perché ad avere la peggio sarebbero stati i contadini che avrebbero ricevuto un danno enorme senza l'irrigazione necessaria. «Sono gli unici che pagano - spiegano al presidio - e non sarebbe stato giusto nei loro confronti. A luglio abbiamo continuato a lavorare a spese nostre; ad esempio la benzina l'abbiamo pagata di tasca propria. È stata una questione di buon senso». 

ENTE CHE PRODUCE DEBITI - Il Consorzio di Bonifica gestisce anche la diga di Chiauci. Un'opera, che è ancora a mezzo servizio: attualmente, infatti, della sua capienza di 14 milioni di metri cubi, ne viene usata circa la metà. Un'opera, inoltre, dalle grandi potenzialità energetiche non sfruttate: vi si potrebbero installare turbine idroelettriche, ma manca un piano energetico regionale. 
La diga di Chiauci era vista come un jolly per riparare un ente «che produce debiti». «Le spese per l'opera e per la gestione - spiegano i lavoratori - però sono solo a carico del consorzio. La diga fornisce acqua al Coasiv, al Coniv e al servizio di depurazione di Termoli: bene, nessuno di loro partecipa alle spese, nonostante gli accordi dicano altro».
«In questo modo - concludono - un'opera che doveva risollevare la situazione ha finito di affosarla».

A RISCHIO L'IRRIGAZIONE - La vicenda del Consorzio di Bonifica rischia presto di allargarsi a macchia d'olio. Gli stessi problemi di liquidità si sono già presentati a Pratola e potrebbero estendersi a tutte le sedi regionali. Attualmente il consiglio d'amministrazione è formato solo dai 'nominati dalla politica'; i rappresentanti delle associazioni di categoria si sono dimessi a gennaio per protestare contro la cattiva gestione. Ãˆ incerta la stiuazione debitoria dell'ente: c'è chi sostiene che il debito possa addirittura essere di 20 milioni contratti in soli due anni.
Feliciantonio Maurizi (Cisl) avvisa: «Presto i consorzi di bonifica non saranno in grado di svolgere i loro compiti. Oggi parliamo di quello che è accaduto in Sardegna; bene, sono proprio i consorzi di bonifica a occuparsi della gestione degli alvei fluviali. La fidejussione promessa non è arrivata e la protesta non si ferma, anche perché riguarda tutta la Regione».
«È un silenzio assordante - continua Ada Sinimberghi (Cgil) - quello che arriva dalla Regione. I lavoratori stanno affrontando una situazione drammatica e presto bisognerà fare chiarezza sull'attuale gestione, sulle consulenze e sul recupero dei crediti. Ci sono contenziosi con grossi imprenditori non risolti, preso si ripercuoteranno sui piccoli contadini. È necessaria una risposta veloce dall'assessore all'Agricoltura, Mauro Febbo».
Questa mattina anche alcuni sindaci hanno fatto visita al presidio, tra cui Angelo Pollutri e Luciano Lapenna. Il primo cittadino vastese ha annunciato un incontro con il Prefetto di Chieti: «Mi incontrerò a breve con lui e gli esporrò la grave situazione. Sappiate che i sindaci del territorio (e anche quello di Chiauci) sono con voi per un fronte unico. Presto inoltre ci sarà un consiglio comunale ad hoc al quale saranno invitati tutti i protagonisti della vicenda».

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