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LE ISTANZE DEI PENSIONATI, UNA LETTERA APERTA DEL SINDACATO DI CATEGORIA

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Da Germano Di Laudo, segretario provinciale del Sindacato Pensionati Italiani, riceviamo e pubblichiamo: ''Egregio Direttore, negli ultimi anni1 i pensionati sono stati protagonisti di molte iniziative e manifestazioni, sia a livello locale che nazionale, per sostenere annose richieste per ottenere il recupero del potere d'acquisto e l'aumento delle pensioni; la tutela delle persone non autosufficienti; il controllo e la riduzione dei prezzi e delle tariffe. Solo dopo la costituzione del governo Prodi è stato possibile riprendere il confronto fra esecutivo e parti sociali. Confronto che, non solo ci ha consentito di presentare le nostre rivendicazioni ma, anche, di aver conseguito dei primi risultati positivi, pur in presenza di una situazione economica e finanziaria molto difficile, lasciata in eredità dal governo Berlusconi. Mi riferisco al primo stanziamento per il fondo sulla non autosufficienza; alla rimodulazione delle aliquote fiscali, alla reintroduzione delle detrazioni per il calcolo delle imposte sui redditi; l'aumento di risorse finanziarie destinate al fondo sociale nazionale; l'impegno ad affrontare, nell'ambito della discussione sulla riforma previdenziale, le modalità per la tutela delle pensioni e dei relativi aumenti. La perdita del potere d'acquisto delle pensioni, che ormai è riconosciuto da tutti e che anche in altre occasioni abbiamo documentato, va colmata con priorità assoluta. Accanto a questa misura, che ha un carattere compensativo, occorre affrontare l'altra questione, per noi importantissima, e che riguarda il modo attraverso il quale si mantiene costante il valore originario del reddito da pensione e si garantisce il loro incremento, come è previsto esplicitamente dalla stessa riforma Dini. Il tutto inserito in un contesto di valorizzazione e riconoscimento per le pensione frutto della contribuzione versata nel corso dell'attività lavorativa, con una attenzione per quelle pensioni che non possono beneficiare di detrazioni, in quanto non soggette ad imposte, e per le quali va istituita una imposta negativa. Risanamento del bilancio, sviluppo economico, devono accompagnarsi ad un nuovo Patto fiscale che assuma esplicitamente la crescita dei redditi da lavoro e da pensione e la tassazione delle rendite finanziarie e dei patrimoni, come perni di una nuova politica economica e sociale del governo. I sindacati dei pensionati si aspettano risposte significative alle loro domande, a partire dal confronto imminente con il Governo, in attuazione di quanto previsto dal cosiddetto ''memorandum'' sottoscritto prima della approvazione ella legge finanziaria. Risposte precise che devono riguardare: il miglioramento del meccanismo di perequazione automatico al costo della vita, che deve garantire il 100% di copertura almeno per una quota pari a cinque volte il minimo Inps; l'istituzione dell'imposta negativa, per i redditi da pensione che non possono beneficiare delle detrazioni di imposta; maggiore equità fra trattamenti di pensione contributiva e quelle che godono delle maggiorazioni sociali, il mantenimento dell'intera pensione di reversibilità per che non ha altri redditi''.
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