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IL POMERIGGIO VASTESE DEL PRESIDENTE DEL SENATO FRANCO MARINI

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L'attualità della politica di questi ultimi, anche intensi e tormentati, giorni, i riferimenti alla terra d'Abruzzo, la necessità di guardare ai giovani ed al loro futuro, l'importanza della cultura: si è sviluppato su questi temi il pomeriggio vastese del presidente del Senato, Franco Marini. Giunto in città intorno alle 17, con mezzora di ritardo rispetto al programma, Marini è stato prima di tutto ricevuto in forma solenne dal Consiglio comunale di Vasto con il discorso ufficiale di saluto del presidente Giuseppe Forte. Qualche defezione, sia sui banchi della maggioranza che su quelli della minoranza, ma accoglienza comunque carica di profondo orgoglio e rispetto da parte dell'assise civica, della Giunta e del sindaco. Prima di fare il suo ingresso nell'aula consiliare ''Giuseppe Vennitti'', la seconda carica dello Stato si è intrattenuta a colloquio con il primo cittadino vastese, Luciano Lapenna, e poi con i numerosi rappresentanti degli organi di informazione, non solo locali. A microfoni e taccuini Marini ha innanzitutto sottolineato quelle che sono le attuali priorità dell'agenda parlamentare: legge elettorale da cambiare, innanzitutto, ridando centralità alla scelta ed alle decisioni degli elettori, con un sistema attuale che ha di fatto 'scippato' il potere decisionale decisivo dei cittadini e poi la necessità di mettere in campo azioni ed interventi utili a ridare fiducia e possibili sbocchi di sviluppo ''a quei tanti giovani, rappresentanti di un vero e proprio esercito di precariati che questa fiducia oggi, purtroppo, non possono averla''. La terra d'Abruzzo, poi, gli è sempre nel cuore. Il senatore di San Pio delle Camere, tra i suoi passaggi, anche nel discorso tenuto davanti al Consiglio comunale, ha ribadito il suo senso di appartenenza e la necessità della regione di poter essere capofila di un nuovo e possibile slancio di ripresa del territorio meridionale del Paese. In prima fila autorità civili e militari, tra i banchi del pubblico alcuni cittadini che hanno attentamnente ascoltato i passaggi del suo discorso. Seconda tappa - il principale motivo della sua visita ufficiale a Vasto - poi al teatro ''Rossetti''. Il presidente del Senato ha presenziato alla cerimonia ufficiale di riapertura della ristrutturata struttura vastese, apprezzandone la portata ed il valore, da un punto di vista anche storico, architettonico e soprattutto culturale. Franco Marini, simbolicamente, ha tagliato il nastro all'interno dell'ammodernato teatro, con la benedizione impartita dal vicario episcopale per Vasto, don Piero Santoro che proprio riferendosi al teatro, ''cuore'' dell'offerta culturale cittadina, ha evidenziato: ''Senza cultura siamo tutti attori improvvisati'' e poi, tornando su un terreno più squisitamente religioso, ''Se il Signore non costruisce la città, invano si affaticano i costruttori''. Sul palco del ''Rossetti'', dopo i saluti del sindaco Lapenna, del presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti, e del consigliere regionale Antonio Boschetti, Marini ha ricordato i passaggi salienti della storia bicentenaria del teatro, sottolineandone la valenza e l'importanza. Prima di salutare e ripartire ha infine ricordato la propria disponibilità, nell'ambito delle proprie competenze, a poter essere vicino alle esigenze ed alle istanze che gli si dovessero presentare proprio da questa città.
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