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Bonanni 'benedice' la fusione delle Cisl regionali di Abruzzo e Molise

Maurizio Spina eletto segretario della nuova organizzazione sindacale territoriale

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Una ‘rivoluzione copernicana’ nata con l’obiettivo di “snellire i costi delle strutture, non solo quelle associative ma anche quelle delle istituzioni”.

Sarà Maurizio Spina il nuovo segretario dell’Unione sindacale interregionale “AbruzzoMolise” della Cisl.

L’ufficializzazione c’è stata ieri mattina a Termoli durante la manifestazione organizzata anche alla presenza del segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. Un’occasione che, per Bonanni, si è trasformata anche nella possibilità di definire quello che sarà il futuro dell’organizzazione sindacale e per tracciare il quadro della situazione che si sta vivendo in Italia. Una situazione a metà tra la crisi e le ‘ingerenze’ della politica.

Sotto la lente di Bonanni è andata a finire la situazione della Fiat, i cui stabilimenti sono alle prese (ormai da mesi) con la cassa integrazione. Una cassa integrazione “naturale perché ci si sta predisponendo per una ristrutturazione dopo gli investimenti cospicui che sono stati fatti”. E Bonanni, dal canto suo, fa una ‘tirata d’orecchie’ alla Fiom. “Gli investimenti – ha continuato il leader della Cisl – sono stati una sbugiardatura rispetto a chi, finora, ha fatto la cassandra descrivendo uno scenario che ora si frantuma di fronte alla realtà delle cose. Le scelte fatte da noi hanno prodotto gli unici importanti investimenti nello scenario italiano”.

Al centro dell'attenzione anche la realtà della Sevel dove “Marchionne, rassicurato dalla politica e dai sindacati, ha investito quasi un miliardo di dollari. Bisogna preoccuparsi minuziosamente di quello che non va, perché è l’insieme delle cose che non vanno che scoraggiano gli investitori. Abruzzo e Molise hanno ricevuto importanti investimenti – ha continuato ancora Bonanni – perché hanno offerto un quadro rassicurante”.

E ancora il ‘caso Saccomanni’, il ministro che ha minacciato le dimissioni qualora non si dovesse rispettare quello che aveva stabilito il Governo. “I soldi possono esserci o non esserci – ha continuato ancora il segretario della Cisl – dipende dalle capacità e del discernimento che si ha, ma Saccomanni deve rendersi conto che non è un ragioniere ma un ministro della Repubblica. Fa bene ad applicare i criteri di rigore però le scelte economiche non sono mai neutre, possono avere un segno o un altro. Ma bisogna aprire una discussione con le parti sociali”.

E in ultimo lo sguardo è caduto sulla lotta interna al Partito Democratico. Discussione sulla quale Bonanni è lapidario. “Mi pare una discussione lontana da quello che serve. Serve – ha concluso Bonanni – trovare le forze per affrontare tutti insieme le questioni e non le rincorse elettoralistiche”.

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