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Dopo un mese e mezzo il pesce fresco del Mare Adriatico torna in tavola

Nonostante le difficoltà, la vendita locale va abbastanza bene

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La riapertura della pesca dopo 45 giorni (2 agosto-15 settembre) è stata abbastanza buona nel Vastese; particolarmente abbondante il mercato delle triglie, ma anche seppie, polipi e cicale che hanno ripopolato l’Adriatico nel corso del fermo biologico arrivando a riempire, oggi, i banconi delle pescherie.

Certo, dopo 45 giorni, comprensivi del periodo di massima affluenza turistica, la ripresa non è semplice.

Il consumo del pesce, secondo Coldiretti, ha registrato un forte calo nei primi mesi dell'anno e non è di oggi la notizia di una rinnovata richiesta da parte di chi opera nel settore, di stabilire il fermo biologico, per il mare adriatico, non nei mesi di agosto e settembre ma nei mesi primaverile. Effetto diretto di questa scelta è l’abbondanza di determinate tipologie di pesce che, pur essendo fresche e di provenienza locale, per forza di cose  rischiano di essere vendute ad un prezzo inferiore a quello "reale". Il governo Letta pare abbia già finanziato gli ammortizzatori sociali per gli operatori marittimi ma la crisi si fa sentire soprattutto in considerazione dell'aumento del prezzo del carburante e del naturale calo di affluenza turistica nei mesi successivi a quelli del fermo.

Ciò nonostante stamane nella pescheria di via Naumachia il titolare, Giuseppe, ha confermato una situazione di vendita abbastanza positiva; complici la cordialità e forse la posizione “casuale” del locale nella strada che prende il nome dalle antiche battaglie navali romane (le naumachie appunto), il pesce fresco del nostro Mare Adriatico non mancava. 

Ci auguriamo che la stagione appena ri aperta possa essere proficua sia per gli esercenti che per i consumatori.

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