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Ex Golden Lady, la New Trade licenzia tutti (o quasi) per riduzione di personale

Nuovo colpo di scena nell'ambito della 'riconversione fallita'

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È difficile trovare ancora parole per descrivere i colpi di scena che si susseguono alla New Trade (una delle ex Golden Lady) di Gissi.

L'azienda di Prato - che commercia indumenti usati provenienti dalla raccolta differenziata - dopo varie vicissitudini nei mesi precedenti è finita al centro dell'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze insieme ad altre aziende italiane per un presunto traffico illecito di rifiuti tessili.

L'ultima notizia è quella del licenziamento di buona parte dei 15 dipendenti attualmente occupati (secondo gli accordi di riconversione ne avrebbe dovuti riprendere 115). Ieri in 7 hanno ricevuto la lettera di licenziamento per riduzione del personale. I restanti 6 risultano ancora legati dal rapporto di lavoro con l'azienda dei fratelli Cozzolino e sarebbero gli stessi che il 27 giugno scorso hanno iniziato lo sciopero a oltranza per protestare contro i ritardi degli stipendi e le condizioni lavorative.

Il timore è che ora la New Trade per i manifestanti voglia far passare il termine per usufruire della mobilità.

Spiega una delle dipendenti che non hanno ricevuto la lettera: «Oggi andremo all'Ispettorato del Lavoro. Pensiamo che l'obiettivo sia quello di far passare il 22 ottobre per far saltare la nostra mobilità perché abbiamo scioperato a differenza di chi è rimasto dentro e ha raggiunto un accordo con la proprietà».

Che l'avventura della New Trade fosse arrivata definitivamente al capolinea era nell'aria. Nei giorni del presidio davanti alla Silda, lo stabilimento ha chiuso i battenti per un mese. Ha riaperto il 19 agosto scorso e chiuso nuovamente dopo circa una settimana a causa della mancanza di lavoro. In questi giorni il licenziamento di 7 dipendenti su 15.

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