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"La Golden Lady è la prima responsabile della sofferenza di lavoratrici e lavoratori"

Presentato l'esposto di Rifondazione Comunista sulla riconversione fallita

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È stato presentato nella mattinata di oggi, nell'aula consiliare del Comune, l’esposto di Rifondazione Comunista alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Vasto, sulla fallita riconversione della ex Golden Lady.

Due le questioni sopspese principali: le modalità di affidamento della riconversione Golden Lady a società evidentemente inaffidabili come Silda e New Trade e i 2,5 milioni di euro circa che Golden Lady avrebbe versato a Silda. Nel ripercorrere rapidamente questi ed altri aspetti particolarmente critici della situazione, gli esponenti di Rifondazione Comunista Marco Fars (segretario regionale) e Carmine Tomeo (responsabile settore Lavoro), hanno chiarito le motivazioni che li hanno spinti a ricorrere all'esposto in Procura.

In primo luogo si è focalizzata l’attenzione sulla scelta dell’azienda di trasferire i propri stabilimenti.

Carmine Tomeo: La Golden Lady non era un’azienda in crisi. Ha scelto di chiudere gli stabilimenti di Gissi per trasferire la sua produzione in zone dove il costo del lavoro è più basso e il guadagno dell’azienda è ovviamente più alto. Non è stata una scelta obbligata ma, a mio avviso, una scelta utile per sottrarre il marchio, quindi l’azienda Golden Lady ,alle sue responsabilità.

Uscendo dal territorio per guadagnare di più e fallendo in un processo di riconversione che mostra diversi punti critici, tuttavia, la Golden Lady ha fatto un po’ “il gioco delle tre carte”, divenendo la principale responsabile dell’intero processo.

Marco Fars: La Silda e la New Trade sono solo fantocci utilizzati e coinvolti al fine di non compromettere la credibilità e la vendibilità del marchio. Il soggetto di questa vertenza è e resta la Golden Lady.

Le due società implicate nel processo di riconversione, quindi, sono state un po’ “casuali” ma, ha sottolineato poi il segretario "era competenza del ministero oltre che degli enti locali, verificare ed accertare, con i modi adatti, l’affidabilità di chi stava subentrando nel nostro territorio,  in un processo ch1e ha coinvolto anche soldi pubblici". A tutto questo si aggiunge anche la voce dei lavoratori che affermano: Nessuno ci aveva preventivamente informato sulle condizioni della New Trade e della Silda. I primi tempi la produzione andava bene ma, finito il periodo di “formazione on the job” sulla base dell’accorso di reindustrializzazione  sottoscritto dalle parti, abbiamo visto che scarseggiava il materiale, ci comunicavano ritardi nelle consegne e, di conseguenza, ci siamo accorti che qualcosa non andava.

Alla domanda sulla necessità di tutelare i lavoratori prima che accadesse tutto, quindi prima della firma dei contratti con Silda e New Trade, gli esponenti del partito hanno poi risposto sottolineando di aver sempre incontrato le problematiche dei lavoratori, ma non nei termini di un sindacato.Nel concludere gli esponenti del partito hanno quindi ribadito la loro volontà di chiedere maggiore chiarezza e far luce sulla questione il più presto possibile.

Ci auguriamo che la sollecitazione in procura possa servire da monito nei confronti di quel tavolo di lavoro ministeriale che spesso ha visto l’assenza del presidente della Regione Gianni Chiodi e la generale incapacità da parte della giunta regionale di gestire questa situazione.Non basta la solidarietà, occorrono atti concreti  che conducano ad un processo di riconversione degli di tale nome e che deve vedere coinvolta la Golden Lady come prima responsabile della sofferenza delle lavoratrici e dei lavoratori, oggi, senza lavoro. Perché, in primo luogo, se la Golden Lady non avesse deciso di guadagnare di più e più velocemente spostando le produzioni in Serbia, oggi ci sarebbero 382 disoccupati in meno, nel nostro territorio.

Nel frattempo, come dall’inizio della vicenda, rimaniamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori (ex) Golden Lady, costretti a lottare da troppo tempo per un loro sacrosanto diritto: un lavoro dignitoso.

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