Tommaso Coletti, senatore e presidente della Provincia di Chieti, avrebbe deciso di restare alla Provincia e di non ricandidarsi al Senato. Questo è quello che si capisce, dopo aver seguito le ultime mosse del presidente, dalle consultazioni nella Margherita (il gruppo consiliare del suo partito lo ha invitato a restare) alle ultime conferenze stampa sul bilancio e sulla Denso e la Golden Lady. Se un indizio è un indizio, due indizi fanno una prova: in entrambe le conferenze stampa, e di più questa mattina sui problemi del lavoro nel territorio provinciale, Coletti ha sfoderato una grinta che da tempo non mostrava, impegnato com'era sui piccoli problemi amministrativi dell'Ente che presiede. ''Quando il gioco si fa duro, i duri scendono in campo''... E oggi Coletti si è impegnato con gli operai, i sindacati, le forze politiche tutte e la Regione a coordinare tutte le iniziative che dovranno essere messe in campo per salvare i posti di lavoro a rischio non solo nel territorio a sud della Provincia di Chieti. Un ruolo, quello del coordinatore, che mal si sposa con la campagna elettorale, anche se in politica è sempre molto difficile fare previsioni azzeccate. C'è però un altro aspetto che va valutato. Si dice che questa rinuncia a tornare al Senato sarà premiata: Coletti partirebbe in 'pole position' per diventare il prossimo presidente della Regione alla scadenza del mandato di Del Turco. Una promessa che premia le legittime ambizioni personali, ma che pone il presidente dell'Amministrazione provinciale di Chieti in una situazione scomoda: vincere tutte le sfide del lavoro e dello sviluppo che nei prossimi anni saranno terribili.