Rombo di motori oggi pomeriggio in centro a Vasto per l'arrivo della quarta tappa del MotoGiro d'Italia, rievocazione storica della famosa gara che si svolse in Italia dal 1953 al 1957. Una competizione organizzata dal Moto club Terni L. Liberati-P. Pileri in collaborazione con la Federazione motociclistica italiana che vede protagoniste motociclette d'epoca degli anni '40, '50 e '60.
Il MotoGiro d’Italia è una gara di regolarità con un tragitto determinato che va percorso in un tempo specifico, sono previste una serie di soste e l’andatura media è di 40 km/h. Al termine di ogni tappa c’è una prova speciale da completare in tempo indicato.
Per questa edizione, la ventiduesima, è stato scelto il nome ‘Moto giro dei due mari’: sono partiti da Terni il 26 maggio 108 piloti, qualcuno ha avuto qualche problema alla moto, qualcun’altro è caduto, per fortuna nulla di grave, e ad oggi sono ancora in gara un'ottantina di piloti.
"La maggior parte viene dall’estero, sono stranieri oltre il 70% dei partecipanti: c'è una grande colonia di Americani e Olandesi - spiega l'addetto stampa Celsio Pallassini -. Poi ci sono Tedeschi, Inglesi, Argentini e altri. C'è un petroliere texano e pure un oncologo tra i più famosi ricercatori dell'università della California". Molti vengono in Italia proprio per partecipare all’evento: “Ci sono alcuni americani che sono venuti nel nostro Paese, si sono comprati moto storiche del Giro degli anni ‘50, le hanno portate in America e risistemate, le tengono come in una teca e le tirano fuori una volta all’anno per questa manifestazione”, racconta ancora Pallassini. Qualcuno di loro ha provato anche oggi ad acquistare veicoli d’una volta: “A Torrebruna degli abitanti avevano tirato fuori vecchie due ruote, una Lambretta e una Guzzi, un Americano ha cercato il proprietario pronto ad offrirgli una cifra altissima per acquistare la Lambretta. Alla fine s’è preso il contatto”, riferisce ancora l’addetto stampa.
Tra i piloti anche quattro donne: un'Italiana, una Tedesca e due Olandesi. “Doveva esserci anche il vincitore della MotoGiro del 1957, l’ultimo che fu corso (ndr. poi le gare su strada furono abolite in seguito al tragico incidente di De Portago): Remo Venturi, oggi ha 86 anni. Era pronto ma la mattina della partenza aveva la febbre e il medico glielo ha impedito: “Lui chiedeva a gran voce una pasticca che gli facesse passar subito la febbre perché doveva fare il Giro”, racconta Pallassini.
I piloti hanno già percorso quasi 900 km: ieri la tappa più lunga, di 330 km con arrivo a Manfredonia, oggi sono partiti da lì e dopo 284 km sono arrivati in corso Nuova Italia a Vasto. “La tappa è andata bene – commenta il direttore di gara Francesco Giraldi -, per strada qualche avvallamento e qualche crepa per problemi del fondo, ma tutto ok”. “È stata una bella tappa – gli fa eco Pallassini -, quella di ieri è stata più faticosa, questa di oggi più corta, strade senza traffico e il tempo ci ha assistito. Poi siamo passati in bei paesini, a Cupello e Furci abbiamo ricevuto una bella accoglienza”. A Vasto, in verità, tanta gente all’arrivo non c’era, forse l’evento è stato poco pubblicizzato e il tempo incerto non è stato d’aiuto, ma gli organizzatori sono soddisfatti: “È già buono che ci abbiamo fatto arrivare in pieno centro, nei paesi è più semplice ma nelle città è complicato perché si creano problemi al traffico”.
Questa notte i piloti e lo staff pernotteranno a Vasto Marina, poi domani alle 10 dal lungomare Duca Degli Abruzzi ripartiranno alla volta di Civitella del Tronto, penultima tappa prima di rientrare a Terni, dove sarà proclamato il vincitore finale.