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Certificato di agibilità, Imu da pagare e 'burocrazia che tarpa le ali'

Lettera di un proprietario di appartamento su una questione urbanistica non di poco conto

a cura della redazione
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Questioni urbanistiche in città al centro della lettera, che di seguito pubblichiamo, di un residente a San Salvo, proprietario di un appartamento a Vasto, concesso in locazione, Enrico Gallo.

Gran parte delle abitazioni costruite tra gli anni 70 e 80 è priva di Certificato di Agibilità, in quanto all’epoca la legge non ne prevedeva l’obbligatorietà. Oggi le cose sono cambiate e per poter vendere un appartamento tale certificazione è obbligatoria.

Il Certificato di Agibilità può essere ottenuto in due diverse modalità:

1.      per l’intero condominio;

2.      in modo parziale per la singola unità abitativa di un condominio.

Dopo questa breve parentesi vorrei sottoporvi la mia paradossale situazione: vivo con la mia famiglia in un appartamento in locazione, a San Salvo, e al tempo stesso sono proprietario di un appartamento sito nel comune di Vasto e concesso in locazione. Ciò comporta quanto segue:

-          pagamento dell’IMU come seconda casa;

-          impossibilità di detrazione delle spese di affitto;

-          impossibilità di usufruire delle detrazioni sulla prima casa.

Ora gli attuali inquilini del mio appartamento non hanno intenzione di andar via, anzi, vorrebbero acquistarlo, ma per fare ciò hanno bisogno di accendere un mutuo presso un qualsiasi istituto di credito. Condizione necessaria per l’erogazione del mutuo è proprio il certificato di agibilità. Ottenere il certificato per l’intero condominio sarebbe alquanto lungo e laborioso in quanto non tutti i proprietari ne necessitano. L’unica soluzione sarebbe quella del certificato di agibilità parziale che però il comune di Vasto non rilascia se non in condizioni particolari. Com’è possibile che io non possa vendere un immobile perché privo del certificato di agibilità e invece il comune può incassare una tassa come l’Imu, su un’abitazione che risulta inagibile e quindi inutilizzabile?

Come al solito in Italia la burocrazia tarpa le ali a chi tenta di fare le cose nel nome della legalità, in questo caso vieta ad un padre di famiglia di disporre della propria proprietà come meglio crede.

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