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Gestione del reparto di Ortopedia del 'San Pio', le linee d'azione del neo primario Di Prinzio

Tra miglioramento di quantità e qualità degli interventi e tecniche chirurgiche innovative

a cura della redazione
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Riorganizzazione generale del reparto, miglioramento della quantità e soprattutto della qualità degli interventi e possibilità di introdurre tecniche chirurgiche innovative.

Si basa su questi punti cardine il “piano d’azione” del neo primario del Reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “San Pio da Pietrelcina” di Vasto, il dr. Enzo Di Prinzio.

Dal primo marzo scorso, Di Prinzio, 53 anni, da quasi 25 in servizio nello stesso reparto, avendo mostrato elevate doti umane e professionali, ha ottenuto tale incarico dalla Dirigenza Aziendale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, un ruolo che al “San Pio” di Vasto risultava scoperto da diversi anni.

Tra gli obiettivi del neo direttore ci sono: l’aumento del numero di ricoveri, la diminuzione della mobilità passiva, la riduzione dei tempi di degenza e in particolare dell’intervallo temporale tra ricovero e intervento. Ciò, oltre a tradursi in un minor costo per l’Azienda, vede beneficiare il paziente accelerando i tempi di recupero. Un esempio su tutti è quello del trattamento delle fratture di femore dei pazienti over 65: il dottor Di Prinzio sta già attivando un percorso integrato con Pronto Soccorso, Geriatria ed Anestesia, per fare in modo di poter trattare almeno il 60% di questi pazienti entro 48 ore dall’evento traumatico, rispettando un preciso progetto aziendale.

Tra gli interventi che il primario sta già mettendo in atto figurano la chirurgia artroscopica di spalla, per il trattamento delle instabilità o delle lesioni di cuffia e la chirurgia protesica, sempre della spalla, che si va ad affiancare a quella dell’anca e del ginocchio. Assieme al dottor Di Prinzio opera, nel reparto vastese, un'equipe medica e paramedica chiamata a garantire un’assistenza ed una professionalità essenziali in uno degli ambienti ospedalieri con più elevato turn-over di malati e dove non deve mancare il calore umano, indispensabile a chi varca la soglia dell’ospedale.

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