Non decolla il Patto per il Territorio, formula che, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto dare vita a un modello di sviluppo durevole e sostenibile, tale da garantire la convivenza tra la zona industriale di Punta Penna e la riserva naturale di Punta Aderci.
Un progetto ambizioso, lanciato dal sindaco Luciano Lapenna, che si è arenato dopo il secondo incontro convocato prima della fine dell’anno con l’obiettivo di elaborare un protocollo d’intesa che impegnasse le aziende operanti nella zona industriale a garantire il rispetto dello stato dei luoghi, comunicando ogni progetto di trasformazione o variazione degli impianti e a sostenere il piano di valorizzazione della riserva in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Da allora non si è più sentito parlare del Patto per il Territorio, formula che non ha mai riscosso i favori delle associazioni ambientaliste.
Una iniziativa caduta nel vuoto, di cui chiedono conto ora Davide D’Alessandro (indipendente) e Nicola Del Prete (Fli), convinti che quel progetto debba essere portato avanti.
«Continuiamo a ritenere che sia indispensabile, ora più di ieri, attuarlo subito», è l’invito rivolto dai due consiglieri comunali, «con chi ci sta, con chi è responsabile, con chi crede che il futuro di Vasto non possa essere legato ad alchimie o, peggio, a interessi elettorali di questo o quel colore politico. È un progetto da concretizzare per il futuro della città , non una poltrona assessorile da assegnare per il triste presente amministrativo. Bisogna conciliare gli interessi di chi vuole intraprendere un’attività nel rispetto delle leggi e delle regole, continuando a garantire o magari aumentare i posti di lavoro, sia di chi vuole giustamente tutelare l’ambiente. Gestire i conflitti tra le parti è compito quotidiano degli operatori della politica. Stare fermi, decidere di non decidere, è la negazione della politica».