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SCOPPI NELL'AUTODEMOLIZIONE ''GALIE''', TRE FERITI GRAVI

a cura della redazione
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Se non avessero, con immenso coraggio, spostato quelle autovetture in fiamme con l'ausilio di una gru, probabilmente si sarebbe scatenato l'inferno. Giuseppe Triglione, 43 anni, e Gennaro Galiè, 41, entrambi vastesi, dipendenti della ditta di autodemolizioni ''Galiè'' di via San Lorenzo a Vasto, sono rimasti gravemente feriti nel pauroso incendio scoppiato all'interno degli spazi della ditta, in un'area di aperta campagna della periferia occidentale della città. Una terza persona, il giovane Paolo Marchesani, 33 anni pure lui di Vasto, che si trovava in zona per caso, è rimasto coinvolto nell'episodio. Dei tre feriti la situazione più preoccupante è quella che riguarda Giuseppe Triglione, trasferito d'urgenza dall'ospedale ''San Pio'', dove gli sono state prestate le prime cure, nel reparto ''grandi ustionati'' del nosocomio di Cesena con un'eliambulanza arrivata da Pescara, per via delle profonde e laceranti ustioni riportate su più punti del corpo in quei momenti concitati e drammatici. Gravi anche le condizioni degli altri due feriti, ricoverati al ''San Pio''. I fatti: erano da poco passate le 10.15 quando il serbatoio di un'auto a metano è deflagrato provocando una tremenda esplosione nel mentre Galiè e Triglione stavano procedendo a demolire un'autovettura, probabilmente usando la fiamma ossidrica. Un'operazione classica e comune per i due, da anni nel settore ed a dir poco esperti. In pochi secondi buona parte del deposito, occupato da centinaia di autovetture da rottamare e da demolire, è stato interessato da un incendio di proporzioni gigantesche. Come detto, i due, resisi conto della gravità di quanto stava accadendo, hanno provveduto ad isolare due dei mezzi più di altri aggrediti dalle fiamme. Poi, sfiniti, sono caduti a terra, tra le fiamme e l'intenso fumo. Terribile la scena che si è presentata agli occhi dei familiari - (residenti in un'abitazione nelle vicinanze del deposito -, richiamati dalle urla e dai continui scoppi (di serbatoi e pneumatici). Immediatamente è stato lanciato l'allarme. Sul posto, in pochi minuti, si è concentrato un gran dispiegamento di mezzi di soccorso, con unità dei Vigili del Fuoco giunte inizialmente dal distaccamento di Vasto e poi, considerata la portata del rogo, da Gissi e da Ortona, quindi pattuglie di Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani due unità del servizio 118. Gravoso il lavoro dei pompieri, che hanno dovuto agire in uno scenario ''apocalittico'' tra fiamme alte e fumo denso ed anche tossico. Il loro intervento ha evitato guai peggiori ed in particolare che le fiamme si propagassero anche al capannone della ditta, dove custodite bombole di gas, olio, taniche di benzina ed altro materiale altamente pericoloso. Un'intensa nube nera si è levata dal deposito verso il cielo terso d'azzurro, con la colonna di fumo ben visibile a decine di chilometri di distanza dal luogo dell'incendio. Per consentire le operazioni di messa in sicurezza dell'area la strada provinciale Sant'Antonio Abate-San Lorenzo è rimasta interdetta al traffico per alcune ore. Sul posto ancora le ''carcasse'' delle auto ridotte quasi in cenere, un forte ed acro odore di fumo e la disperazione, palpabile, di chi - parenti, conoscenti e amici dei feriti - non ancora, forse, riusciva a capacitarsi del dramma poco prima consumatosi.
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