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Accompagnare il 'protagonismo' dei territori contro l'arrivo di nuove piattaforme

Lettera aperta del senatore Castaldi (Movimento 5 Stelle) agli amministratori di Vasto

a cura della redazione
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Il neo senatore Gianluca Castaldi torna sulla questione del progetto 'Ombrina Mare', nelle acque della Costa dei Trabocchi, ed invia una lettera aperta al sindaco Luciano Lapenna, ai componenti della Giunta e del Consiglio comunale vastese.

Scrive Castaldi.

Carissimi consiglieri comunali, sindaco e componenti della Giunta, impegni collegati all’insediamento della prima seduta pubblica del Senato indetta per venerdì 15 marzo 2013 non mi consentono di essere presente alla seduta del Consiglio comunale,in adunanza aperta, di giovedi 14 marzo 2013 con all’ordine del giorno: Progetto Ombrina Mare 2 - Provvedimenti.

Nei giorni scorsi, anche attraverso un comunicato stampa, ho dichiarato la mia volontà e quella degli altri “cittadini” del Movimento 5 Stelle abruzzesi eletti alla Camera ed al Senato, di batterci contro la autorizzazione per la piattaforma petrolifera Ombrina Mare. Come ricordato in quella occasione “troppe, e di tanti, sono state le incertezze sull’articolo 35 del decreto “Cresci Italia” (d.l. 83/2012)” ,decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2012, n. 134. Bisogna essere chiari nelle intenzioni e nelle volontà,a partire dai Consigli comunali. Non ci sottraiamo alla promozione, come cittadini del M5S eletti alla Camera ed al Senato, d'i niziative legislative che blocchino immediatamente la procedura di Ombrina Mare e ridisegnino le regole per l'estrazione del petrolio e del gas in nome di una maggiore tutela dei territori e delle comunità che ci vivono. Pensiamo, altresì, che i Consigli comunali che in questi giorni si stanno esprimendo sull’argomento Ombrina mare, proprio in quanto massima espressione di rappresentanza delle popolazioni che nei territori interessati vivono, non debbano esprimersi solo nella direzione del gravissimo danno per l’ambiente che il rilascio di tale autorizzazione, o di autorizzazioni analoghe, crea/creano. Ma anche in direzione di auspicare una azione comune dei “cittadini” deputati e senatori eletti nella Regione Abruzzo verso la presentazione di un disegno di legge che sia:

abrogativo dell’articolo 6,comma 17 del D.lgs. 152/06 cosi come modificato dalla legge 134/12 nella parte in cui dispone che sono” fatti salvi i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in  vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010 n. 128  ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, nonché  l'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati alla medesima data, anche ai fini della esecuzione delle attività di ricerca, sviluppo e coltivazione  da autorizzare nell'ambito dei titoli stessi, delle eventuali relative proroghe e dei procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi”;

modificativo della parte in cui si dispone,nella stessa legge 134/12, che”le predette attivita' sono  autorizzate  previa  sottoposizione  alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto, sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo svincolando dalle “dodici miglia” l’espressione di parere, ma coinvolgendo tutti gli enti locali della Regione in cui ricadono le “aree marine  e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo.

Crediamo anche che a nessuno di voi sfugga il fatto che l’Art. 38 - Semplificazioni delle attività di realizzazione di infrastrutture energetiche e liberalizzazioni nel mercato del gas naturale della medesima legge 134/12, ”sterilizza” il ruolo delle Regioni. Prima di questa modifica legislativa la Regione, chiamata a stringere con lo Stato un’intesa, avrebbe potuto chiedere che sull’opera si effettuasse una nuova valutazione e avrebbe potuto sottoporre allo Stato un progetto alternativo. Ora, in buona sostanza, non può più pretendere nulla. E non vi sfuggirà quanto sia necessaria una normativa più stringente rispetto ai siti utilizzati per l'estrazione e fare in modo gli stessi non dovranno essere utilizzati come "siti geologicamente  idonei per lo stoccaggio e il rimessaggio di sostanze tossiche", operazione che ha visto la  Regione Basilicata al centro di un interesse specifico di aziende e di “ecomafie”.

In queste direzioni siamo disponibili, come cittadini senatori e deputati eletti in Abruzzo nel M5S ad accompagnare un sano protagonismo dei territori e delle istituzioni locali contro l’arrivo di nuove piattaforme.

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