Chi ama nutrirsi con cibi ricercati, naturali e genuini frutto della nostra terra e riassaporare momenti autentici legati alle tradizioni popolari dei nostri ultimi 40 anni non può non visitare il mercato ortofrutticolo di Santa Chiara a Vasto, intoccabile monumento ed autentico forziere di identità.
Il mercato ortofrutticolo, fortunatamente, conserva ancora la storia delle nostre radici in ”arnesi viventi”, testimonianze di un mestiere, gelosamente custodito, in ultimi ortolani doc della nostra Vasto.
Memorie viventi di un lavoro antico e salutare, come quello dell’orto, sembrano sopravvivere avulse, in un vivere sano, in un rapporto ancestrale, che riporta l’uomo alla sua primordiale origine. Il sabato mattina il mercato è vestito a festa, gremito di colori, in invitanti bancarelle espositive delle freschezze donate da una “terra d’eure”. In prima linea ortaggi e frutta di stagione a filiera corta, a chilometro zero, sorridono in veraci cassette al visitatore e ne catturano l’attento e ricercato sguardo.
Sono ancora in pochi a difendere e conservare con orgoglio il bancone vendita in un mestiere faticoso che è andato, nel nostro territorio, ormai tramontando. “Eppure io non riesco a distaccarmi”, afferma la signora Maria Tumini, ortolana da una vita, presente nel mercato ortofrutticolo nella prima bancarella a destra, dell’ingresso principale. Da lei si possono assaporare i frutti autoctoni degli orti di Vasto, con suggerimenti culinari pieni di popolare e ricca tradizione, per nutrirci nella saggezza popolare e nel benessere di ricette, “made in Vasto”, piene di storia.
”La terra ci insegna a vivere – dice ancora la signora Maria -. Occorre lavorarla e seminare il nostro futuro. Quanto più si lavora la terra, quanto più clemente sarà il raccolto. In tempi di crisi consiglio ai giovani di ripercorrere i sentieri dei loro nonni, in campagna, dove la natura regala serenità all’animo. La terra ci insegna a far di necessità virtù e cura il nostro spirito”.
Un ”salutare” invito da cogliere, per ricominciare da capo partendo con i piedi ben saldi a terra, con forza e determinazione alla riscoperta di una nuova “ricchezza” quella del “benessere”, in una storia che ha ancora molti “frutti” da donarci.