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DIBATTITO SUL PARTITO DEMOCRATICO, LE PRECISAZIONI DI ''POLIS''

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''A chi può dare fastidio oggi Polis, un laboratorio politico-culturale? Quale spazio di libera riflessione rimane per discutere la crisi dell'attuale quadro partitico in Italia? E ci auguriamo che tutti siano d'accordo che questa crisi esiste ed è palpabile. A tal punto è evidente l'inadeguatezza dei partiti attuali rispetto anche al bipolarismo che, come dice il Presidente del Senato, siamo a un punto di non ritorno; che sia nel centrosinistra, per merito dei DS e della Margherita, sia a destra si parla di nuovi soggetti politici per semplificare il quadro partitico e, con ''strumenti di lettura'' più aggiornati, si cerca di interpretare e governare meglio la mutata realtà socio-economica che abbiamo di fronte. Se si pensa che tutto vada bene e con i partiti e gli organigrammi attuali possiamo governare bene il Paese, non si capisce perché dovremmo affannarci per far nascere un nuovo partito, facendone morire due o addirittura tre. Sottolineare l'inadeguatezza dei partiti attuali è la precondizione per parlare dei nuovi partiti Che poi negli attuali partiti militino tante persone degnissime che sicuramente faranno bene anche in futuro, ci appare pleonastico sottolinearlo, non fosse altro perché tra noi c'è chi milita in un partito...Mentre sottolineare la necessità di reclutare il quadro dirigente futuro attraverso una selezione più rigorosa, a ''maglie strette'', mi sembra opportuno reclamarlo perché il nuovo partito ha bisogno di una classe dirigente sicuramente affidabile, trasparente, capace, inattaccabile dal punto di vista morale e politico, ma anche, e finalmente, con una solidissima investitura popolare. O si pensa di ricorrere al popolo delle primarie solo nelle fasi di emergenza per poi collocarlo a riposo quando si ritiene le stesse finite? O si pensa di organizzare convegni invitando i relatori con il tanto vituperato manuale Cencelli? O si pensa di fare un capogruppo a me e uno a te, un segretario provinciale a me e uno a te, un consigliere regionale a me e uno a te? Se a questo si pensa, allora non si è capito che il Pd non si avrà per fusione: due o tre partiti si fondono e ne nasce uno nuovo. No! Il Pd, il vero Pd, può nascere solo dalla presa d'atto che l'esperienza dei partiti, come li abbiamo conosciuti fin qui, è conclusa. In caso contrario, ha fondate ragioni chi oggi teme (piazzarossetti.it) che nella costruzione del Pd non si parta tutti sulla stessa linea e ha ragione Civiltà Cattolica, con i Padri gesuiti così illuminati, che prevede un flop se non si opterà per un nuovo soggetto politico (nuovo vuol dire che non c'è mai stato prima!) che dovrà essere rivestito di contenuti in sintonia con i bisogni e i valori, mai defunti, della maggioranza del popolo italiano e pronto a raccogliere le sfide che la post-modernità quotidianamente ci lancia. Un Pd robusto per la fragilità dei tempi che viviamo. Polis non rileva alcun attaccamento alla poltrona di assessori e consiglieri, dei quali ha il massimo rispetto anche se non sempre ricambiato. Polis evidenzia solo l'errore mostruoso di pensare il Pd come una spartizione a tavola affinché chi c'era e ancora c'è, ci sia anche nel futuro. Chi dovrà esserci nel futuro facciamolo decidere ai cittadini! Polis vola alto, non è interessato a perdere tempo tra correnti e correntoni, che tanti danni hanno arrecato alla politica italiana. Polis continua ad invitare chiunque abbia responsabilità politiche a non perdere mai di vista il criterio del merito e della trasparenza morale, ad aprire le porte ad una nuova e ricca partecipazione popolare. Polis lavora per una accelerazione verso il cambiamento, per riparare presto le crepe di un sistema politico che rischia una pericolosa implosione. Questo è il contributo che POLIS vuole dare all'attuale dibattito, come del resto sta accadendo in ogni città italiana, e lo farà con tutti i mezzi della moderna comunicazione (a giorni sarà operativo il sito, www.lapolis.it) non solo a Vasto, ma anche in altri paesi e cittadine del comprensorio, dov'è parimenti non più eludibile una profonda riflessione sul rapporto sempre più lacerato tra partiti e cittadini. Tutto questo è Polis, tutto questo vuole Polis. Pensare altro è francamente offensivo nei riguardi dei suoi fondatori!''.
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