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Contesto ambientale nell'area industriale di Punta Penna, sollecitate azioni di informazione e prevenzione

Intervento del Comitato per la Tutela del Territorio

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“Punta Penna, contesto ambientale a rischio, intervenga l’autorità sanitaria. Il Patto per il Territorio, se sottoscritto, risolva, prima di tutto, i problemi segnalati nella zona": ad affermarlo il Comitato per la Tutela del Territorio, formazione trasversale alla politica nata dalla volontà dei cittadini di supportare tutela e valorizzazione di Punta Penna.

Oggi si terrà una nuova riunione del “Patto per il territorio” avente lo scopo di “… chiudere una conflittualità tra gli operatori dell’area industriale e le associazioni ambientaliste”, annuncia Lorenzo Luciano, portavoce del Comitato che, come altre associazioni , non è stato invitato all’incontro. Circostanza, quest’ultima che non scoraggiato gli attivisti, pronti ad informare il sindaco di Vasto, promotore del Patto, e a diffondere, documenti alla mano, le “ultime notizie” sulla situazione a Punta Penna.

“Dal 2010 – afferma Luciano - Coasiv e Coniv hanno ripetutamente inoltrato alla Regione, all’Arta, alla Asl, al Comune “segnalazioni di emissioni irritanti di natura ignota provenienti dalla zona industriale di Punta Penna”. Emissioni che interessano l’impianto di depurazione consortile e che, in qualche caso, fanno accusare ai lavoratori “… forte malessere tale da determinare inabilità al lavoro con prognosi variabile dai 3 ai 10 giorni per 4 lavoratori”.

"Inoltre – continua il portavoce del Comitato per la Tutela del Territorio - stante il perdurare dei fenomeni, è stato attualmente disposto che alle prime avvisaglie degli odori molesti, ai fini di un’adeguata tutela e poiché l’impianto non puo’ essere fermato, i lavoratori debbano indossare specifiche maschere. Poiché – evidenzia la nota del Comitato -  i fenomeni si verificano in quella zona solo in concomitanza di specifica direzione ed intensità di vento, Coasiv e Coniv hanno posto in essere una stazione meteo ed una di prelevamento campioni che vengono analizzati in laboratori propri. Quindi – continua il Comitato - ad oggi abbiamo dei lavoratori 'sentinelle' di problemi ambientali e di salute, dotati di idonei dispositivi di sicurezza individuali, mentre tutte le altre persone, residenti, maestranze, turisti, sono esposte da anni senza alcuna informazione, prevenzione e protezione”.

Ma a seguito delle segnalazioni, quali interventi sono stati attuati? “Dalle poche notizie in nostro possesso non sembra che ci siano stati i necessari interventi, come invece vi furono per la 'nube tossica' di San Salvo – sottolinea Luciano - Ci chiediamo se verranno considerate manifestazioni di 'conflittualità' la nostra richiesta di conoscere la natura e la pericolosità degli inquinanti, il nostro sollecitare gli insediamenti produttivi, indicati quali causa potenziale del fenomeno, ad evitare problemi per l’intera collettività, il richiamo agli enti preposti affinché adempiano all’incarico per cui esistono e sono remunerati. Auspichiamo – conclude Luciano - che il Patto, qualora venisse sottoscritto, prima di ogni altra cosa affronti e risolva concretamente questi preoccupanti problemi. Di questo e di altro si potrà discutere anche nel previsto incontro che il Comitato ha richiesto con il sindaco di Vasto Luciano Lapenna”.

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