L'ospedale cosiddetto 'di comunità' attivato a Gissi nell'ambito della riorganizzazione sanitaria messa in atto sul territorio regionale abruzzese non ha le 'carte in regola' per la sua funzione. Lo denuncia il consigliere provinciale del Partito Democratico e presidente del Consiglio comunale a Vasto Giuseppe Forte che chiama in causa, per questa vicenda, il presidente Gianni Chiodi ed il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro, invitati a "farsi da parte" e dunque a dimettersi.
“Ho notizia – scrive Forte in una nota – che in data 23 novembre il dirigente del Servizio Direzione Politiche della Salute della Regione Abruzzo, Rossano Di Luzio, ha inviato una nota (ndr: la numero RA/264613/DG19) al presidente Chiodi, al sub Commissario Giuseppe Zuccatelli e ad altri con la quale, in riferimento alla domanda di autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria o socio-sanitaria prodotta dal direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti per la struttura denominata 'Ospedale di Comunità Gissi', precisa che non essendo gli ospedali di comunità di cui trattasi, contemplati in alcun atto di programmazione regionale, la stessa non è, allo stato, procedibile".
Per Forte si tratta di una "notizia clamorosa che non può passare in secondo piano. Nel momento in cui veniva ideato quel tipo di sanità per la riconversione dell’ospedale di Gissi - prosegue - ci si era sbizzarriti nell’esaltare quel nuovo servizio con comunicati stampa e perfino con una cerimonia di inaugurazione alla quale aveva partecipato lo stesso Chiodi. Ora ci si rende conto che l’ospedale di comunità non è contemplato in nessun atto di programmazione regionale. Qui - dice ancora - si continua a scherzare con la salute dei cittadini e soprattutto con i servizi che ad essi devono essere assicurati. Mi chiedo: quanta è costata tutta quella operazione? Chi pagherà il danno erariale arrecato? Che fine faranno i malati assistiti all’interno dell’ospedale di Gissi? Voglio augurarmi che qualcuno intervenga per fare piena luce e chiarezza su questa sconcertante vicenda che suona, ancora una volta, come una beffa per i cittadini del comprensorio del Vastese”.