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Maltrattamenti a studenti giovanissimi, insegnante supplente agli arresti domiciliari a Vasto

Corposa serie di contestazioni a suo carico. Le indagini della Polizia

a cura della redazione
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E' agli arresti domiciliari un insegnante supplente di Vasto: pesanti le accuse nei suoi confronti. La più grave è di maltrattamenti a fanciulli, ma ci sono anche contestazioni di falsità ideologica in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e cessione di armi a privato senza titolo.

 

Le indagini, relative ad un periodo di tempo che va da fine settembre a metà dicembre dello scorso anno, sono state condotte dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Procura e dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Vasto, con il coordinamento del dirigente e vice questore Cesare Ciammaichella.

 

E' stato il Gip del Tribunale di Vasto Capuozzo a disporre la misura restrittiva dei domiciliari, dopo le richieste della pubblica accusa rappresentata dal procuratore capo Prete e dal sostituto Ciani.

 

L'uomo, di mezza età, del quale non sono state rese note le generalità per la tutela dei minori coinvolti (stessa situazione per la scuola vastese dove si sono verificati gli episodi oggetto di contestazione), aveva già a suo carico precedenti condanne per reati gravi: atti di libidine violenta e ratto di minore a scopo di libidine, ha messo in evidenza questa mattina, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Commissariato, il dirigente Ciammaichella.

 

Le supplenze, due ore a settimana in tutto, le ha tenute, negli ultimi anni, in diversi istituti scolastici del territorio provinciale e, a dispetto dei precedenti, presentava sempre autocertificazioni dalle quali non risultava alcun 'guaio' con la giustizia (e in questi casi l'omesso controllo ha giocato un ruolo determinante). Nel periodo di tempo considerato diversi gli episodi che lo hanno visto 'protagonista' nel maltrattare ed ingiuriare i piccoli studenti (maschi esclusivamente, con le bambine aveva tutt'altro atteggiamento). Percosse ripetute, frasi sconsiderate, comportamenti lesivi, minacce - ha ricostruito Ciammaichella - si sono verificati in numero consistente nell'arco temporale oggetto delle attenzioni della Polizia. E continuava ancora a presentare domande di supplenza l'insegnante vastese. 

 

A dare il via all'attività di indagine è stata la segnalazione di un dirigente scolastico dopo un iniziale provvedimento di sospensione per 10 giorni del docente in questione con blocco dello stipendio. Circa 15 i bambini verso i quali l'insegnante supplente, in base alle accuse, ha commesso maltrattamenti. "Un'indagine lunga e laboriosa - ha commentato il vice questore - in quanto si è resa necessaria l'acquisizione di testimonianze di più di 40 persone". Dopo dicembre l'insegnante non ha più avuto la possibilità di prendere servizio nelle scuole del territorio. Durante gli approfondimenti della Polizia è emersa anche la situazione di un fucile di proprietà dell'uomo del quale si sono 'perse le tracce' ed è così che è scattata un'ulteriore ipotesi di reato legata alla 'cessione di armi a privato senza titolo'.

 

Resta lo sconcerto per una serie di episodi gravi, considerando l'età dei coinvolti, e di una 'leggerezza' dell'istituzione scolastica nell'aprire le porte ad insegnanti con un 'bagaglio' di esperienze del genere. L'uomo, in base alle previsioni del Codice, rischia una pena fino a 5 anni, ma anche di misura più pesante considerando i precedenti maturati ed il concorso con altre contestazioni di reato. 

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