Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La differenziata che a Vasto non va: sanzioni da 25 a 500 euro per i 'pendolari' dei rifiuti nel territorio comunale

Nuova ordinanza in materia del sindaco Lapenna

Condividi su:

Divieto assoluto di conferire i rifiuti urbani in una zona diversa da quella di residenza e sanzioni da 25 a 500 euro per chi, invece di separare il pattume in casa, preferisce mettersi in auto e abbandonare il sacchetto in uno dei 15 cassonetti presenti ancora in città.

 

Mira a combattere il cosiddetto pendolarismo dei rifiuti la nuova ordinanza firmata dal sindaco Luciano Lapenna, che per dare i suoi frutti necessita di una capillare azione di controllo. Da quando la raccolta differenziata è stata estesa al rione San Paolo e all’Incoronata, interessando circa 32mila abitanti, è aumentato il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti ai bordi delle strade meno trafficate e nelle campagne. Parallelamente, prende sempre più quota il malcostume di trasportare l’immondizia tal quale e di depositarla nei cassonetti che sono presenti in quelle zone di Vasto dove il porta a porta non è ancora arrivato.


È il caso di Vasto Marina, lungo la statale Adriatica, in alcune zone periferiche e di confine con altri Comuni (come Piano di Marco) dove i contenitori dei rifiuti, perennemente stracolmi, si sono trasformati in micro-discariche abusive. Insomma, i furbetti della differenziata cercano di aggirare le regole con diversi stratagemma. L’ordinanza messa a punto dalla polizia municipale vuole contrastare questi comportamenti che mettono a repentaglio l’ambiente e fanno pessima immagine in una località turistica. Senza considerare che la mancata raccolta differenziata, la cui percentuale resta molto lontana dal traguardo del 65 per cento imposto dalla legge, ha inoltre forti ripercussioni sui costi al conferimento del pattume nell’impianto di riciclaggio e compostaggio di Valle Cena a Cupello. Il provvedimento vieta agli utenti privati e ai titolari di attività commerciali che risiedono in zone dove è stato attivato il servizio porta a porta, di «conferire i rifiuti urbani in zona diversa o in zona non servita dal sistema di raccolta differenziata».

 

Unica eccezione per chi, non essendo residente, si trovi in città per motivi turistici, di lavoro e di studio. L’inosservanza delle disposizioni implica sanzioni pecuniarie da 25 a 500 euro. L’ordinanza, però, da sola non basta a scoraggiare determinati comportamenti e di questo l’amministrazione comunale è consapevole. Va quindi attivata una capillare rete di controlli anche con l’ausilio delle videocamere che dovranno affiancare l’azione dei vigili urbani e degli ispettori ambientali.
 

Condividi su:

Seguici su Facebook