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Piccole e medie realtà produttive attaccate dalla crisi, un censimento per fotografare uno stato di fatto che preoccupa

Questione lavoro: tante le sofferenze anche nel territorio del Vastese

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Ha deciso di sposarsi perché il suo stipendio unito a quello della compagna gli permettevano di vivere più che dignitosamente. È stato così per un decennio. Ora non più. La moglie è in cassa integrazione, lui ha perso il lavoro. E anche la compagna di vita. La crisi economica, la difficoltà a ritrovare un altro lavoro e l’impossibilità di pagare il mutuo della casa a fine mese, hanno minato la stabilità della coppia.

 

Lui è uno degli oltre mille lavoratori del Vastese cosiddetti “maturi”, ossia con più di 40 anni, alle prese con un presente drammatico e futuro da ricostruire.


Il Vastese nel 2012 ha guadagnato un triste primato: è il territorio che soffre di più sul fronte occupazionale. Nel Chietino il tasso di occupazione negli ultimi tre anni è sceso del 10%. La percentuale nel Vastese sale al 12%. 


I riflettori accesi dai media sulle grandi realtà industriali spesso aiuta. Finite le ferie sono centinaia i lavoratori che non hanno più un posto, ma nessuno lo sa. Loro tacciono per pudore, le aziende per convenienza. Sono tantissimi i residenti del Medio e Alto Vastese, ma anche di Vasto e San Salvo che negli ultimi mesi hanno oltrepassato la linea sottile che separa la normalità dalla povertà.

 

«Il problema è molto più grave di quanto si possa immaginare», conferma Mario Codagnone, segretario provinciale della Fiom–Cgil. «Proprio per questo abbiamo avviato un censimento per scoprire quante e quali sono realmente le piccole aziende in crisi e sollecitarle a utilizzare gli ammortizzatori sociali e i contratti di solidarietà. La regola nei prossimi due anni deve essere lavorare e guadagnare un po’ meno, ma lavorare tutti», afferma Codagnone. «A tal proposito per avere un quadro più fedele della situazione invitiamo tutti i lavoratori rimasti senza occupazione e rivolgersi alla Cgil», è l'appello del sindacalista.

 

La metastasi della recessione economica attacca la famiglia. Aumentano divorzi e separazioni. I numeri del Tribunale di Vasto raccontano la crisi. Le separazioni consensuali da inizio anno sono state 49, quelle giudiziali 26. I divorzi congiunti 32, quelli giudiziali 9. Tanti i motivi che spingono due coniugi a lasciarsi. Molto spesso a minare la coppia è la paura del futuro. E le separazioni e i divorzi accrescono i problemi economici. Sono sempre di più i vastesi che si indebitano per evitare lo sfratto. L’Adiconsum per venire incontro a tanti cittadini in difficoltà ha aperto un sito internet in cui spiega come fare richiesta dei fondi antiusura. Una grossa mano la stanno dando le parrocchie e la Caritas. «Anche il Vastese è in affanno: serve una terapia d’urto», insiste Codagnone.

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