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Minacce e botte alla convivente, scatta la denuncia della Polizia con l'accusa di maltrattamenti in famiglia

Per un lungo periodo violenze e soprusi nei confronti di una donna vastese. Coinvolto un 33enne

a cura della redazione
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Dovrà rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia un uomo di 33 anni, denunciato dalla Polizia al culmine di ripetuti episodi di violenza nei confronti della convivente, con coinvolgimento anche di una delle figlie di quest'ultima.

 

Per un lungo periodo, quasi 3 anni, ricostruisce il quadro della vicenda il dirigente del Commissariato e vice questore Cesare Ciammaichella, O.N., nato in Italia e di origine marocchina, si è accanito sulla sua compagna con svariate aggressioni.

 

"Una storia vissuta drammaticamente in un quartiere del centro storico di Vasto, in un contesto familiare difficile, che ha registrato negli anni maltrattamenti e azioni violente subiti dalla donna - dice Ciammaichella -. La donna, italiana, aveva avuto 2 figlie da un precedente matrimonio, il terzo era nato dall'ultima relazione. E dopo la nascita del bambino i 2 avevano deciso di convivere per formare una nuova famiglia". L'indole violenta dell'uomo, però, è ben presto emersa. Minacce ed insulti e, successivamente, anche le botte, sono state all'ordine del giorno, sottolinea il vice questore. La donna, innamorata, ha cercato di superare e sopportare, in qualche maniera, i momenti 'difficili del rapporto', ma davanti ad azioni sempre più gravi e violente, pure davanti ai figli, trovando rifugio in alcune occasioni a casa della madre (anche quest'ultima minacciata), non ce l'ha fatta più a resistere chiedendo aiuto alla Polizia.

 

Parla apertamente di numerosi gesti lesivi e soprusi Ciammaichella ed ecco che, dopo le indagini del personale del Commissariato vastese, è scattata la denuncia. Testualmente, riporta Ciammaichella, l'aggressore era arrivato a minacciare la donna con un inquietante: "Ti uccido e ti mangio a pezzi".

 

A carico dell'uomo già precedenti episodi per lesioni personali e minacce. Ed ora dovrà rispondere anche di maltrattamenti in famiglia. "Per tali episodi - conclude Ciammaichella - sarà valutata la possibilità di un provvedimento cautelare nei confronti dell’uomo, al fine di impedire la reiterazione dei reati commessi".

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