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Traffico container: nuovi servizi al porto di Punta Penna di Vasto nell'ambito della direttrice Adriatica

Verifiche positive da parte dei responsabili della Trieste Maritime Terminal

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Il porto di Punta Penna supera l’esame degli esperti della Tmt, Trieste Maritime Terminal. La verifica preliminare dei volumi produttivi conferma le potenzialità del bacino istoniense. Lo scalo dal prossimo novembre comincerà a offrire nuovi servizi con le navi portacontainer.

 

Grande la soddisfazione del presidente provinciale di Confindustria, Paolo Primavera. «Gli industriali ce l’hanno messa tutta. Il loro impegno ha permesso di raggiungere un traguardo insperato. Ora il porto di Vasto è pronto a decollare. Tocca alla politica fare la sua parte», afferma l'imprenditore. Grazie a un accordo fra Confindustria Chieti, Frittelli Maritime Group e l’Agenzia Marittima Vastese, sullo scalo abruzzese si spalancano nuovi scenari. Il porto di Punta Penna sarà collegato all’hub port di Trieste. I dirigenti della Tmt, Marco Zollia e Diego Stinco, sono stati a Vasto per incontrare industriali e operatori e acquisire il maggior numero di informazioni sull’operatività e le potenzialità del bacino. La verifica è stata attenta e puntuale. Il risultato assolutamente incoraggiante.


«Punta Penna ha i numeri necessari per diventare un bacino mercantile di serie A», dice Primavera. Sarà l’azienda friulana a gestire l’attività del cosiddetto “federaggio” con navi che assicurano lo smistamento dei container lungo l’asse Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona e Vasto. 

 

Punta Penna è ritenuto uno scalo importante dell’autostrada Adriatica del mare. Il porto abruzzese è destinato a raccogliere l’utenza del Mediterraneo. Il tanto atteso dragaggio promesso dalla Regione un anno fa diventa a questo punto indispensabile. «Dalla Regione aspettiamo 1.870.000 euro per il recupero della profondità dei fondali. È un intervento fondamentale per garantire il miglioramento delle condizioni di operatività dello scalo portuale», ricorda il sindaco Luciano Lapenna. «La somma ci era stata preannunciata a ottobre 2011 dalla Direzione trasporti e mobilità. A distanza di undici mesi non abbiamo più notizie. E sarebbe opportuno prendere una decisione anche sul nuovo Prg portuale, atteso da ben 5 anni», rimarca con disappunto Lapenna.


Il sindaco e i sindacati tornano quindi a sollecitare l’attenzione e la giusta considerazione da parte del governo regionale. Anche perché il bacino portuale è guardato con interesse crescente dai Paesi dell’Est. Un’area in cui si stanno concentrando i più grandi colossi industriali. Fiat compresa. Confindutria, intanto, continua a lavorare per assicurare a Punta Penna un futuro nel traffico mercantile del sud Europa, un’aspirazione che riscuote il consenso unanime delle industrie. Le esportazioni con le navi portacontainer comporterebbero una drastica riduzione dei costi di trasporto per le aziende che operano in Abruzzo e Molise costrette a raggiungere Ancona o Salerno per spedire merci via mare. Le società di spedizioni che operano a Vasto sono pronte ad avviare investimenti necessari per garantire tutti i servizi. «Manca solo l’intervento della politica. Punta Penna è una medicina in grado di lenire i mali procurati dalla crisi. Sarebbe davvero assurdo non tenerne conto», conclude Primavera.

 

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