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Valeria Golino chiude il 'poker di donne' della diciassettesima edizione del 'Vasto Film Festival'

L'attrice e regista completa la serie di incontri con le star del cinema italiano previsti a Palazzo d'Avalos

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"Dopo aver interpretato più di settanta film, non solo in Italia, ma anche in America, Francia e altrove, questo nuovo passaggio verso l'interesse a raccontare storie dal proprio punta di vista, come regista, si sposa perfettamente col tema della rinascita di questa edizione del Festival". Così Maurizio Di Renzo ha presentato ieri sera presso il cortile di Palazzo d'Avalos l'ultima ospite dell'eccezionale quartetto di stelle 'cadute' su Vasto in occasione del 'Vasto Film Festival 2012'.


Per Valeria Golino, dopo l'incontro con la stampa presso il Bar In Piazza, la conversazione con lo stesso Di Renzo, entrambi introdotti da Mariolina Simone. Niente bilanci per l'apprezzata attrice che rifugge "definizioni, autovalutazioni o darsi una pacca sulla spalla: mi piace fare del mio meglio, di volta in volta, senza stare troppo a riflettere sulle cose per dargli un ordine o una valutazione".


A seguire, la preoccupazione della Golino per una "industria cinematografica che non lascia lavorare i registi indipendenti che non scendono a compromessi", nel riferimento a Peter Del Monte con cui ha girato il memorabile 'Piccoli fuochi' e di cui ha un ottimo ricordo, ma "come molti bravi registi che non scendono a compromessi non riesce a lavorare molto".


Naturalmente in primo piano anche il suo primo lavoro da regista che uscirà prossimamente e tratta i delicati tema di eutanasia e suicidio assistito: "Non è solo una storia molto cinematografica, ma pone delle domande etiche a cui personalmente ancora oggi non so dare risposta. Questo mi ha invogliato a proporre queste domande e le riflessioni che comportano". Il film, prodotto con il fidanzato Riccardo Scamarcio, per questa sinergia "è il risultato di una scelta molto rischiosa; Riccardo si è molto esposto, e non solo finanziariamente, per riuscire a tenere in piedi questo progetto".


Al termine della chiacchierata, la cerimonia di consegna della Bagnante, "il simbolo della Città, la riproduzione di una statua in bronzo alta tre metri", come ha spiegato il vicepresidente del Consiglio comunale Luigi Marcello, che ha consegnato il riconoscimento alla Golino.


Così si è chiusa l'ultima serata di incontri con le stelle del cinema italiano, per un Festival che, come spiegava ieri sera un turista francese al proprio bambino che chiedeva spiegazioni sull'evento davanti all'ingresso di Palazzo d'Avalos, "c'est comme Cannes, mais plus petit".

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