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Difesa dei Tribunali e nota di Di Fonzo sull'Abruzzo 'fermo', Lapenna: 'Noi sindaci urliamo inascoltati'

Il primo cittadino di Vasto: 'E' l'ora delle scelte di lungo respiro, anche se impopolari'

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E' il sindaco di Vasto Luciano Lapenna a rispondere, con la lettera che segue, alla nota dell'ex parlamentare Giovanni Di Fonzo che partendo dalla mobilitazione dei primi cittadini abruzzesi contrari alla chiusura di 4 Tribunali (Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona) allargava il tiro su una regione 'ferma'.

 

LA LETTERA DI LAPENNA - Caro Giovanni, se un risultato otterrà il tuo intervento, con quell’invito finale, sarà solo quello di far arrabbiare noi Sindaci che, da tempo, spesso uniti, senza distinzione partitica, urliamo-inascoltati, le cose che oggi tu, solo in parte, elenchi  tra le priorità. Ti prego di non sparare nel mucchio (vecchio vizio della nostra sinistra), riconosci le difficoltà di oggi e gli errori di una classe politica che ci ha governato e regalato il più grande debito pubblico del mondo, e contestualizza la tua analisi sulla difesa dei Tribunali. 

 

Oggi ci siamo mobilitati contro la soppressione dei Tribunali, convinti del grande errore del Governo Monti, ma ti ricordo che i nostri Consigli Comunali sfornano in ogni seduta provvedimenti per l’occupazione, la sanità, le infrastrutture industriali, i porti (a proposito non trovi scandaloso il fatto che in questi giorni, per le Tremiti o l’altra parte dell’Adriatico, i turisti siano costretti a dover imbarcarsi nelle Marche o nel Molise? Sai che Vasto ha approvato dal 2007 il nuovo piano regolatore del porto la cui adozione è ferma in Regione?) E’ da tempo che rivendichiamo dalla Regione politiche nuove e scelte decisive. Siamo stati costretti più volte ad impugnare provvedimenti della Regione assunti contro i Comuni, con i Sindaci spesso nemmeno sentiti (vedi Consorzi  Industriali, Sanità, Energia ecc.ecc.)

 

Che dire poi del pasticcio normativo sull’ambiente con autorizzazioni rilasciate dalla Regione che fanno litigare i cittadini con i Sindaci ignari dei provvedimenti adottati. Vogliamo poi parlare della miopia nel non voler affrontare, tutti assieme, nell’interesse soprattutto delle nuove generazioni, il progetto del Parco della Costa Teatina, che rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico per la Provincia di Chieti e l’Abruzzo?! E la variante alla S.S.16 è o no una delle decisioni non più rinviabili per l’Abruzzo? Anche su questi problemi siamo andati più volte a Roma ed a l’Aquila e, nonostante l’unità dei sindaci, alle promesse non sono mai seguiti i fatti. Spiace che da attento osservatore come sei sempre stato ti, lasci andare a critiche verso tutti e te la prendi contro l’anello più debole (i Comuni) impegnati da anni – più dello Stato centrale e di altri Enti - per il risanamento dei conti. Sono i Sindaci a cercare di assicurare servizi e dare risposte alle tante fragilità sociali, pur nelle gravi contingenze economiche, conseguenza dell’azzeramento dei trasferimenti economici agli enti locali. i Sindaci, dovrebbero essere ascoltati da tutti poichè sono in trincea e conoscono, più di tutti i problemi delle loro comunità. Lo dico con la sicurezza che mi viene dalla mia esperienza di amministratore Regionale, Provinciale ed oggi Sindaco di una delle città più importanti della nostra Regione.


Voglio augurarmi che il tuo intervento stimoli una riflessione a più livelli, coinvolgendo soprattutto le forze politiche alle prese con le loro piattaforme programmatiche, in vista delle future e prossime competizioni elettorali, e con l’augurio che ci si presenti alle prossime sfide con progetti chiari avendo la capacità di elaborare proposte credibili, anche se scomode da accettare. E’ finita l’era dei libri dei sogni dove si scriveva tutto per tutti. E’ l’ora delle scelte di lungo respiro, anche se impopolari.

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