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Vastoviva dice 'sì' alle biomasse a Punta Penna, il Movimento 5 Stelle propone il referendum consultivo

Coinvolgere i vastesi nel dibattito è l'obiettivo

a cura della redazione
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Dopo la nota di ieri dell'associazione Vastoviva, di riferimento per una parte del Partito Democratico vastese (che si è detta favorevole alle biomasse nell'area industriale del porto), interviene il Movimento 5 Stelle che chiede il coinvolgimento ai massimi livello della popolazione vastese nel dibattito sulle localizzazioni di impatto a Punta Penna proponendo l'indizione di un referendum consultivo.

 

LA NOTA DI 5 STELLE - E finalmente uscirono allo scoperto: “Vastoviva”, associazione politica vastese di area Pd favorevole alle centrali a biomasse a Punta Penna! Segue parlando di un “rilancio dell’attività dell’ amministrazione comunale con un percorso che attivi lo sviluppo del porto e delle infrastrutture dell’area di Punta Penna”. Tralasciando commenti sul verbo “rilanciare” che presupporrebbe un’azione passata e ignota, la reazione immediata del Movimento è sgomenta. Com’è possibile che un manipolo di politici locali, senza alcun tipo di indagine o studio economico specifico possa avallarsi il diritto di sperpero di territorio e denaro pubblico; com’ è possibile che alcuni lobbisti possano decidere il destino di una città senza che i suoi cittadini ne siano correttamente informati o ne possano decidere in merito. E dire che per Vasto di cose importanti e con ben altre priorità ce ne sarebbero da fare: la rete fognaria e idrica per esempio, o la rete stradale inadeguata e in pessime condizioni, per non parlare poi delle elementari responsabilità che una giunta di sinistra dovrebbe avere nel suo dna in tema di lavoro e politiche sociali… che scoraggiamento!

 

Niente, i lobbisti del cemento citano addirittura i gesuiti indossando per l’occasione un abito da sera per andare al mare: l’assunto clericale è sacrosanto, non c’entra nulla però nella trasposizione pdiellina meno l per Punta Penna. Anzi è proprio quel tipo di vecchia politica industriale stupratrice di bellezza che i gesuiti contestano. Addirittura paradossale la chiusa dell’articolo sulla scelta del lavoro e sviluppo, se si dovesse fare un bilancio sugli ultimi sei anni di amministrazione guardando all’occupazione o lo sviluppo turistico viene da piangere.


Caro Pd, il Movimento 5 Stelle di Vasto non vuole essere il partito del “no” a tutti i costi, per questo lancia una proposta nella migliore tradizione democratica che il tuo nome esprime: perché non avviamo insieme, tutte le forze politiche espressione del territorio, un referendum consultivo per far decidere ai vastesi il futuro di quell’area? Le modalità tecniche le abbiamo già allo studio, ci stiamo lavorando per evitare che si ripetano gli errori commessi per la  Val di Susa. La nostra posizione è ormai nota, siamo contrari ad opere pubbliche inutili e dannose per l’ambiente, vorremmo una politica di rilancio per l’ambiente fatta di “turismi”, come propagandava il nostro Sindaco in campagna elettorale,  dove fossero incluse magari una riserva marina, che tanti benefici ha portato alla piccola pesca e al turismo lì dove sono state istituite, o alla condivisione di un parco naturalistico che comprendesse anche il medio-alto vastese, territori di straordinaria bellezza, ma isolati da qualunque contesto. Queste sono le proposte del Movimento 5 Stelle per permettere a tutti di vivere meglio nei nostri luoghi, anche per le generazioni che seguiranno che, solo per il fatto di non aver voce, andrebbero maggiormente tutelate".

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