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'Auto blu' per il personale della riserva di Punta Aderci? Di Fabrizio: 'Nessuna vettura'

Replica a Giovani in Movimento del presidente della cooperativa 'Cogecstre'. Subito la risposta di Marco di Michele Marisi

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In merito all’articolo 'La Riserva ha L’auto blu', publicato su Giovani in Movimento n. 27 giu-lug 2012 ritengo sia doveroso fornire alcune dovute precisazioni. 

 

Dirigo da molti anni una rivista periodica e so bene, come sancito dall’art. 21 della  Costituzione che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Tuttavia un soggetto vittima di una falsa informazione, ha la facoltà di richiedere la pubblicazione della «propria verità» come stabilito dalla Legge sulla stampa fin dal 1948 (modificato dall’art. 42 L. 416/1981) con l’obbligo di rettifiche o dichiarazioni in “riferimento allo scritto che le ha determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute entro il limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche, per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni contestate.”

 

E’ bene ricordare che alcune recenti sentenze della Cassazione hanno confermato che non sono ammesse nel diritto di cronaca, le cosiddette mezze verità: ossia la narrazione di fatti singolarmente veri, nella quale vengono volontariamente, o anche solo colposamente, tralasciati altri fatti così strettamente collegati ai primi che se fossero riferiti muterebbero il significato dell’intera narrazione; le verità incomplete, le quali vengono giudicate alla stessa stregua di una notizia falsa; la narrazione di fatti veri accompagnata dalla narrazione di notizie false o di incerta rispondenza al vero. Mi sembra doveroso inoltre richiamare il nostro comune codice deontologico il quale ci ricorda che Il dovere più importante del giornalista, caposaldo del diritto di cronaca, è il dovere di verità, considerato sia dalla Legge 69/1963 sia dalla stessa Carta dei Doveri quale “obbligo inderogabile”.

 

Per questo la notizia non deve denigrare la personalità altrui con subdole allusioni. Nell’esposizione dei fatti devono essere esclusi l’utilizzo di sottintesi sapienti, ossia espressioni tali da far percepire al lettore un messaggio diverso o contrario a quello apparente o letterale e comunque più sfavorevole; toni sproporzionatamente scandalizzati o sdegnati o artificiosamente drammatizzati, mediante l’uso sapiente di aggettivi, con cui si riferiscono notizie scarsamente interessanti in modo da suggestionare i lettori; accostamenti suggestionanti di fatti che si riferiscono ad una persona che si vuole mettere in cattiva luce con altri fatti concernenti terze persone e negativi per la reputazione; vere e proprie insinuazioni e ambiguità allusive.   Adesso possiamo entrare nel merito dell’articolo:  A cominciare dal titolo devo precisare che: La Riserva non ha l’auto blu, anzi non ha affatto un’auto. Tutte le esigenza di mobilità, trasporto materiali e vigilanza nella riserva sono state risolte con l’utilizzo di mezzi propri della Cooperativa che gestisce l’area protetta e dei propri soci.  Quando si inizia un articolo con l’affermazione  “Già prevedo minacce di querele, denunce, comunicati che tenteranno di sminuire”… vuol dire che lo stesso autore si aspetta una richiesta di rettifica alle gratuite provocazioni che ha voluto scrivere.  Non capisco il collegamento e le allusioni tra crisi economica e i privilegi della politica con la gestione della riserva naturale; e neppure ho capito il nesso con la Cogecstre se non la ricerca “spasmodica” di uno scandalo (inesistente) sulle auto blu (forse si voleva enfatizzare il rapporto attuale tra i costi della politica e la spending review) non vedo però il coinvolgimento della coop.   Gli stralci dei verbali pubblicati riferiti all’annualità 2007 si riferiscono alla programmazione, ossia alla richiesta di contributi finalizzati alla Regione che sono stati azzerati negli ultimi anni, comunque le voci e le richieste avanzate non corrispondevano mai ai finanziamenti concessi che sono stati sempre notevolmente ridotti.  La cifra complessiva di 13.000 euro (imponibile 10.400 euro) per la richiesta di automezzo si riferiva comunque non certo ad una vettura di rappresentanza, ma ad un semplice furgoncino con solo due posti, adatto a recuperare ogni giorno i numerosi rifiuti abbandonati ovunque nella Riserva, trasportati per anni sulle vetture private dei nostri dipendenti (come anche di alcuni volontari Amici della Riserva) a cui ho già chiesto di interrompere questo servizio non dovuto.  Vorrei far notare che tutte le altre Riserve regionali con una gestione articolata e complessa come quella di Punta Aderci hanno a disposizione da molti anni un piccolo mezzo, necessario alle normali esigenze di gestione e nessuno fino ad oggi, neppure i più fervidi oppositori alle aree protette, avevano mai pensato di criticare le “auto blu”. E’ come se ce la prendessimo con le piccole vetture a disposizione dei Vigili Urbani o dei veterinari della Asl, paragonandoli ai potenti mezzi (certo non costano 10.400 euro) dei manager o rappresentanti delle autorità statali. 

 

Le affermazioni: “In sintesi: è stata acquistata un’automobile, che non è dato sapere se è nel patrimonio del Comune, probabilmente a disposizione dei dipendenti della Cooperativa Cogecstre” e le considerazioni gratuite: “Uno sperpero, a nostro avviso, di denaro pubblico che poteva invece essere utilizzato per altri scopi: magari proprio per potenziare i servizi nella Riserva. E invece ci hanno acquistato un’auto. Per fare che, non si sa” risultano decisamente false perché fino a questo momento non abbiamo avuto a disposizione nessun mezzo, nonostante le continue e legittime richieste avanzate per migliorare il servizio e allineare lo standard di gestione alla pari di altre Riserve regionali. 

 

Non risulta inoltre che il Comune abbia acquistato il mezzo.  Non è questa la sede per fornire una relazione dettagliata sulle infinite attività svolte in questi anni da COGECSTRE, tra difficoltà di ogni genere, ma certamente sento l’obbligo di dover manifestare la mia più profonda gratitudine per il lavoro difficile svolto dai nostri dipendenti, che subiscono attacchi gratuiti e ingiustificati, ma continuano con la passione di sempre ad impegnarsi perché la bellissima Riserva di Punta Aderci possa continuare a specchiarsi, limpida come sempre, sulle acque ondulate del mare, l’unico colore davvero “Blu” di questa nostra, più o meno inutile, discussione.

 

Fernando Di Fabrizio

Presidente Coop. Cogecstre

 

LA CONTROREPLICA DI MARCO DI MICHELE MARISI - "Al Presidente della Cooperativa Cogecstre a cui è affidata la gestione operativa della Riserva di Punta D’Erce, Fernando Di Fabrizio, chiedo solamente se è lui lo stesso Fernando Di Fabrizio che compare nel verbale del 7 giugno 2007 del Comitato di gestione della Riserva stessa, come colui che propone, tra i fondi da richiedere in Regione per l’annualità 2007, euro 13mila per l’acquisto di un automezzo. Il 18 settembre 2007, il Comitato di gestione delibera ‘sul seguente capitolato di spesa per i fondi finalizzati dalla Regione Abruzzo’ anche un  ‘automezzo di servizio’ per euro 14mila. E decide che il verbale viene trasmesso al ‘competente Ufficio comunale per gli atti dovuti’. Chiedo solo se il Fernando Di Fabrizio che ha richiesto l’acquisto dell’auto, è lo stesso che cerca ora, in una farneticante missiva, di smentire quanto da me scritto dopo una attenta lettura delle carte ufficiali che ho anche pubblicato sul ventottesimo numero del mensile ‘Giovani In Movimento’ . Al contrario suo che non mostra carte, anzi, praticamente conferma quanto ho scritto". 

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