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Norme sanitarie per l'abbattimento dei suini.

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Una delle antiche tradizioni contadine ancora mantenute nei centri dell'entroterra del Vastese è sicuramente l'allevamento dei suini per il consumo familiare. Nei tempi andati quasi tutte le famiglie possedevano un maiale, lo allevavano facendolo ingrassare con un'alimentazione a base di prodotti genuini della terra per poi macellarlo e trasformarne le succulenti carni in prelibati insaccati. Proprio a ridosso delle festività natalizie avveniva la macellazione dei suini e l'evento si trasformava in una vera festa tra familiari ed amici, una sorta di rito di ringraziamento a ''madre natura'' per l'abbondanza e la benevolenza accordata. In molti centri interni del Vastese questa tradizione è ancora mantenuta, anche se ha perso un po' del fascino e della ritualità che aveva nel passato, anche a causa delle stringenti norme sanitarie, pur necessarie, che regolano oggi gli abbattimenti dei suini a tutela della salute dei consumatori. Le autorità sanitarie locali, ovvero i sindaci, hanno emanato in questi giorni un'ordinanza che regola severamente le procedure di macellazione dei suini per uso familiare. I vari allevatori, impossibilitati a servirsi degli impianti di macellazione riconosciuti, sono autorizzati all'abbattimento presso il proprio domicilio, previo pagamento di una modesta tassa di diritti sanitari intestata al servizio veterinario e di tesoreria della ASL di Vasto. La ricevuta del versamento va conservata poiché vale come ''implicita autorizzazione'' delle autorità competenti alla macellazione domiciliare. Gli allevatori devono inoltre informare il servizio veterinario di ''eventuali alterazioni fisico-patologiche riscontrate nell'animale nei giorni precedenti la macellazione'' per consentire alle autorità preposte di decidere in merito alla possibilità di abbattimento. Inoltre, entro le ventiquattro ore successive alla macellazione, gli allevatori sono tenuti a consegnare nei mattatoi convenzionati diverse parti di tessuti e organi degli stessi suini per le analisi di rito. Le carni dell'animale non possono essere utilizzate e consumate prima che le strutture veterinarie abbiano analizzato i referti ed emesso giudizio favorevole. Va anche ricordato che le carni sono destinate ad esclusivo consumo familiare, cioè non possono essere immesse sul mercato e commercializzate. Queste le norme sanitarie da osservare per non incorrere in sanzioni amministrative e pecuniarie. Una di queste disposizioni però resta poco chiara e, a nostro avviso, difficilmente attuabile, infatti nell'ordinanza si legge: ''L'abbattimento dell'animale deve avvenire con mezzi riconosciuti idonei, senza arrecargli inutili sofferenze'', e fino a qui è tutto comprensibile e condivisibile, ma poi prosegue: ''e nel rispetto del benessere animale''. L'abbattimento dovrebbe avvenire ''nel rispetto del benessere'' dell'animale che si sta macellando? Non ci risulta sia possibile. Uso improprio della lingua italiana o poteri magici dei sindaci dell'Alto Vastese?
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