Come si permettono WWF e Arci di inviare una lettera al sindaco e a tutti i consiglieri comunali, di intasarne la casella di posta elettronica con un lungo e inutile documento in pdf, di sperare, bontà loro, che ci sentiamo portatori del bene collettivo, di parlare alle nostre coscienze e ai nostri cuori, come solo certi preti sapevano fare, di informare inoltre che la lettera sarà sottoposta alle firme dei cittadini di Vasto e non solo, se non dovesse avere il peso auspicato sulle prossime scelte della Giunta Comunale?
Come si permettono di scrivere a noi che non siamo stati paracadutati da alcun porcellum, che siamo stati eletti proprio dai cittadini di Vasto, non dai soci di un’associazione, dai cittadini che hanno dovuto barrare un simbolo e scrivere nome e cognome del candidato, che siamo certamente interessati al bene collettivo, che vuol dire il bene di tutti, del wwf e dell’arci, ma anche degli imprenditori, degli operai, degli impiegati, di chi ama il verde e di chi ama la produzione, in una parola: di tutti?
Come si permettono di scrivere a chi, come me, ha votato per la perimetrazione della Costa Teatina, ha votato contro la mozione di Barisano, ma non perché osava troppo, bensì perché osava troppo poco, non raccogliendo la mia proposta di inserire nel comitato di gestione anche un rappresentante delle attività turistiche? Questa notte, dopo aver saputo, che la lettera sarà sottoposta alle firme dei cittadini di Vasto e non solo, soprattutto per quel “non solo”, profondamente agitato e impaurito, non prenderò sonno...
Se la politica, talvolta, andrebbe difesa da taluni politici, l’ambiente, quasi sempre, andrebbe difesa da taluni ambientalisti.
