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Morte del piccolo Paolo Alinovi, assolti i medici coinvolti. I genitori: 'Ingiustizia'

La decisione del Gup del Tribunale di Pescara

a cura della redazione
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Assoluzione con la formula 'perché il fatto non sussite' per il medico Antonello Persico e non luogo a procedere perché il fatto non susiste per gli altri operatori sanitari coinvolti, Pierluigi Lelli Chiesa, primario del reparto di Pediatria dell'ospedale di Pescara, Michele Favale, Carlo Rossi e Luigi Sardella.

 

E' quanto ha oggi deciso il Gup del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea relativamente al caso giudiziario sviluppatosi a seguito della morte del piccolo Paolo Alinovi, figlio della coppia vastese formata da Barbara Maragna e Mario Alinovi.

 

Il piccolo Paolo, a tre mesi di vita, morì il 29 luglio 2009 all'ospedale civile di Pescara. Per i medici l'accusa era quella di omicidio colposo in concorso. Persico aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, mentre gli altri imputati con il rito ordinario. Paolo Alinovi fu ricoverato una prima volta a maggio 2009 e sottoposto ad un'iniziale operazione per sub occlusione intestinale. Nel mese di luglio venne sottoposto ad una seconda operazione di chiusura della stomia di cui era portatore. Morì dopo poche ore dall’intervento, a causa di un “arresto cardio-circolatorio causato da anemia acuta, dovuta ad un grave disturbo della coagulazione, da un gravissimo stato di shock ipovolemico, da insufficienza renale acuta e da severa iperpotassiemia”.

 

Subito dopo la lettura della decisione del Gup i genitori del piccolo Paolo, che nei mesi scorsi avevano fondato un'associazione, intitolata proprio al loro piccolo per i casi di 'malasanità', sconvolti per il pronunciamento del giudice, sono scoppiati a piangere ed hanno ripetutamente contestato quanto stabilito. "Questa è un'ingiustizia. Nostro figlio è morto una seconda volta".

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