Dopo la manifestazione in ricordo di Peppino Impastato, giovane attivista siciliano che fu ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 perché candidato a sindaco della sua cittadina di Cinisi difendeva i suoi valori e protestava energicamente contro le organizzazioni mafiose tramite una radio amatoriale, l'Istituto d'Istruzione Superiore "Mattei" di Vasto, conclude la serie di appuntamenti dedicati alla legalità .
Si era partiti con il video "Chi ci salverà ", presentato al concorso "Regoliamoci" della Polizia di Stato e classificatosi secondo tra oltre 30 scuole italiane, per arrivare ad oggi, giorno in cui la "Carovana Antimafia" ha fatto tappa a Vasto, sostando al mattino al 'Mattei' e nel pomeriggio-serata al centro di aggregazione giovanile del quartiere San Paolo.
Ad accogliere i mezzi una folta rappresentanza di studenti, professori e tanti esponenti locali, politici e non. Come ha spiegato Salvatore De Giorgio, autista della carovana, questa iniziativa nasce in collaborazione con l'Arci e punta a stimolare nelle persone più giovani una coscienza critica verso il grande problema della mafia in Italia ed in tutto il modo. "Infatti - ha continuato Salvatore - quest'organizzazione sta avendo molto successo in tutto il mondo anche perché non c'è nessuno che combatte a fianco delle forze dello Stato".
'Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le altre vittime della mafia saranno morte inutilmente - ha detto Giuliano Calamita,componente della carovana - se ci abituiamo a vivere in un paese dove l'illegalità regna. Il mio 'lavoro' qui oggi è proprio far conoscere a tutti quello che è il mio agire contro la mafia.'
Francesco del Viscio, presidente della Consulta Giovanile vastese, ha invece invitato vivamente tutti a fare la loro piccola parte nella lotta contro la mafia ma, soprattutto, contro quella che è l'illegalità che si sta sviluppando anche nella nostra città . Lino Salvatorelli, presidente dell' Arci di Vasto ed ex-radio amatore, ha invece voluto sottolineare come le radio libere abbiano portato a conoscenza della comunità i piccoli problemi della singola persona, in modo da non far sentire solo nella lotta "l'eroe" della situazione.
Dopo aver già visitato il Lazio, le Marche, il Veneto, l'Umbria e tante altre regioni, la carovana proseguirà il giro in tutta Italia per portare il messaggio della legalità come meta alla portata di tutti.