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Biomasse e cementificio a ridosso della riserva: Punta Penna sempre sotto i riflettori

Progetti in itinere nell'area industriale del porto a Vasto

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Si ferma, per il momento, la centrale a biomasse della 'Istonia Energy', ma va avanti l'iter per il rilascio dell'autorizzazione al cementificio in costruzione a Punta Penna, nella fascia di protezione esterna della riserva naturale di Punta Aderci.

 

Suona di nuovo l'allarme, in particolare da parte delle associazioni ambientaliste ma non solo, dopo lo stop ai lavori dell'impianto da 4 megawatt imposto dall'ordinanza del sindaco Luciano Lapenna, a causa del superamento dei limiti di piombo e cloruri nelle acque sotterranee, risultate a rischio inquinamento. Convocata dalla Provincia, si è riunita a Chieti la conferenza di servizi per l'esame della richiesta della 'Vastocem srl'.

 

La società, che sta costruendo un capannone a Punta Penna, ha richiesto l'autorizzazione per la produzione di leganti idraulici per l'edilizia: cemento sfuso e insaccato. Anche in questo caso il sito scelto è a ridosso del parco costiero. Le associazioni 'Porta Nuova', Arci e WWF hanno presentato le osservazioni: non vogliono un cementificio nella fascia di protezione esterna della riserva, ma soprattutto sono preoccupati per il rumore e per l'emissione in atmosfera di polveri sottili. Dubbi che le associazioni hanno ribadito durante la conferenza di servizi teatina, alla quale ha partecipato, tra gli altri, l'ecologo Vincenzo Ronzitti (in rappresentanza di 'Porta Nuova') e l'assessore comunale all'Ambiente, Anna Suriani (Sel).  Quest'ultima, oltre a ribadire le perplessità circa la localizzazione dello stabilimento, ha sottolineato la necessità della valutazione di incidenza ambientale e del parere del Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci. L'integrazione della documentazione è stata chiesta anche dalla Asl.

 

Per la 'Vastocem' era presente il progettista, Edmondo Laudazi, il quale ha precisato che non si tratta di un cementificio, dal momento che nello stabilimento non verrà prodotto cemento, ma solo commercializzato. La seduta è stata quindi aggiornata a data da destinarsi, sarà cura della Provincia riconvocare una nuova conferenza di servizi.  «Il sindaco Lapenna deve fare di tutto per impedire la realizzazione del cementificio», è l'invito di Riccardo Alinovi, referente dell'associazione Codici, «crea solo danni ambientali ad una zona che si sta rivelando strategica per lo sviluppo del turismo eco-sostenibile». Nel frattempo l''Istonia Energy' interviene sulla sospensione dei lavori della centrale a biomasse, decisa dopo l'indagine dell'Arta. Nell'ordinanza sindacale si parla di un «sito potenzialmente contaminato per il superamento dei parametri di piombo e cloruri fissati dalla normativa vigente». Per i Comitati cittadini è la dimostrazione che l'allarme lanciato a più riprese sull'inquinamento dell'area non era infondato. «L'azienda sta facendo tutto quello che le compete secondo i dettami di legge», replica la società, «è stata la Istonia energy a eseguire i carotaggi e a far svolgere le analisi sulla caratterizzazione del suolo».

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